lunedì 4 giugno 2007

Aritisti metropolitani o teppisti?

Si chiama Graffiti Writing, fa parte della cultura Hip-Hop, cioè quando una Crew o una Gang fanno le loro Tag, è il linguaggio dei giovani, per spiegarlo ad un controllore è quando dei "cinnazzi" con pantaloni larghi all'altezza del culo, cappellini di traverso e catene al collo armati di bomboletta spray e pennarello, imbrattano con scritte incomprensibili gli autobus e le fermate!
Spiegato questo potremmo stare ore e ore a discutere sul concetto di arte metropolitana contrapposto alla rottura di maroni quando non riesci a leggere gli orari degli autobus alle pensiline, quindo non creerò una discussione sul bisogno di spazi culturali e il conto dell'imbianchino per ridipingere la facciata del palazzo, mi limiterò a raccontare i fatti!
Dieci ragazzini, tutti minorenni, tutti italiani, tutti vestiti come i loro idoli dei video su MTV, una crew insomma, alle nove di sera decidono di fare le loro tag sulla pensilina, l'autobus arriva, l'autista li nota, salgono sull'autobus vuoto, e decidono che anche sul mezzo le loro tag ci starebbero bene, 18 metri di autobus marchiato con le loro firme, l'autista non può non notarli!
Centrale operativa:"Andate sulla linea 13, l'autista ha chiamato, ci sono dei cinnazzi che scrivono sull'autobus!", in gergo tecnico si chiama "mirata", non è chi becco becco, vengo a cercarti, ti sei fatto notare troppo, del resto l'inesperienza della giovane crew non ha portato a pensare che alle nove di sera su un autobus mezzo vuoto forse qualcuno ti nota, oppure se vogliamo vederla in modo drammatico, lo sbarbo fa quel cazzo che gli pare, tanto sono un minore e nessuno mi può fare niente! Sarà stata l'euforia del gesto, ma la giovane crew non si è accorta della salita a bordo dei controllori, e l'euforia avrà fatto anche dimenticare di timbrare il biglietto, il casino era fatto, non c'erà più via di scampo, colti sul fatto, con il pennarello ancora caldo in mano! Non entro nei dettagli di quello che è successo, la presenza di 6 agenti di polizia hanno fatto terminare subito l'atteggiamento da sboroncello , ma la cosa che ha colpito di più il controllore è stato l'arrivo a mezzanotte e mezzo del padre di un giovane writer dicendo che era venuto a "ritirare" il proprio figlio, un po' come un pacco alla posta, e questo lascia perplesso il controllore, sarebbe meglio, la prossima volta pagare la corsa al "pacco" magari con un abbonamento, il resto è solo una questione di denunce e avvocati che si arricchiscono, ma di arte metropolitana il controllore non ci capisce niente, stupidi "cinnazzi" senza biglietto che rovinano l'autobus, dice lui, però oggi la crew dei controllori non firmava i verbali con semplici firme, oggi si chiamano tag e servono per marcare il territorio, l'autobus è zona loro, OKKIO FRATELLO!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Hai il solito culo,che invidia.
Lo sai che in mirate del genere io ci sguazzo.
ciao max