lunedì 21 dicembre 2009

La tonnara


Io ho uno zio pescatore, un lavoro molto faticoso, lui esce in mare aperto butta le reti e aspetta.
Una volta gli ho chiesto come faceva a sapere che in quel punto avrebbe pescato più pesce piuttosto che da un altra parte. Mi ha risposto parlandomi di correnti, periodi di accoppiamento, fondale marino e tanto culo, ma che sostanzialmente i pesci non sono molto intelligenti e non è molto difficile poi, con un po' di esperienza, farli cadere nella propria rete.
Potresti metterti ad una fermata fuori da una facoltà universitaria, aspettare l'orario di fine lezione e se sali su quell'autobus a controllare i biglietti stai sicuro che le ricevute gialle sventoleranno come piccoli pesciolini tropicali. Lo stesso discorso lo si può fare all'uscita di una fabbrica, oppure molto più semplicemente all'uscita di un centro commerciale che fa le promozioni Natalizie!
Insomma ti puoi mettere in random come un pescatore della domenica a cercare di beccare qualche pesciolino provando a buttare l'amo qua e la, oppure ti puoi organizzare con la pesca d'altura e andare a buttare le reti la dove sai che i pesci sono tanti e tutti buoni per cucinarli a fuoco lento, gustandoti l'odorino della cottura, aspettando che il piatto ti venga servito direttamente nelle mani senza tanta fatica!
Si prende un autobus, e invece di farlo guidare ad un autista, si mette alla guida un capitano d'esperienza nella pesca grossa, un controllore, uno di quelli che conoscono le correnti e i fondali migliori, di quelli che sanno quando calare le reti e sopratutto sanno come comandare una nave quando il mare è in burrasca!
Poi si sceglie l'equipaggio, uomini fidati, senza scrupoli, gente che conosce il mare, gente che sa affrontare la tempesta come chiunque di noi attraverserebbe il salotto di casa.
Si parte....
Si gira senza numeri di linea, si scruta l'orizzonte e ci si dirige nelle zone più "pescose"....
Una volta battezzato il fondale migliore, si accende il cartello con numero e destinazione e si effettua la fermata regolare, come un autobus normale!
I pescioloni salgono, si accomodano e si aspetta, si aspetta l'attimo giusto, giusto il tempo per evitare i "Sono appena salito!" e "Lo stavo per fare!", poi si parte, quelli che un attimo prima erano i tuoi compagni di viaggio, un attimo dopo sono la cosa peggiore che ti possa capitare su un autobus.
Sono controllori, sull'autobus ci sono solo abusivi e nessuno ha fretta!
Ogni tanto casca nella rete la specie protetta dei pesci abbonati, ma per loro nessun problema, vengono liberati dalla rete e li si fa accomodare sul l'autobus che li segue, quello originale, con tante scuse per il disturbo!
Sei in trappola, il pesciolone è cascato nella rete, nessun buon samaritano, nessun abbonato, nessun orario da rispettare, solo una questione tra controllori e abusivi!
Adesso però non mi fate gli ambientalisti e non me la menate con la "questione morale". Hanno preso un autobus? Erano senza biglietto?
Cosa cambia se sono stati presi a "campione" oppure li sono andati a cercare?
Sempre abusivi sono e sempre 40 euro devono pagare!
Cosa credete, che le scatolette di tonno crescano sugli alberi?
Certo c'è anche il pesce d'allevamento, ma pensate mai che qualcuno si metta a crescere abusivi in un capannone, in attesa che diventino maturi, pronti per essere messi in pasto ai controllori?
Non diciamo cazzate!
Non lo so ragazzi, ma io sono per il romanticismo da pescatore seduto sul molo, con una canna di bambù in mano e il sole al tramonto come sfondo, non mi ci vedo su una tonnara a solcare i mari!
Ma adoro gli spaghetti al tonno, quelli spaghetti che prepari in 5 minuti quando hai fretta...due scatolette di tonno, un po' di sugazza, 200 grammi di spaghetti, 5 capperi e un alice...mhm...a questo punto chiedetemi se mi frega qualcosa dei tonni e delle tonnare?
Sono dell'idea che con una canna di bambù non peschi un marone, ma l'immagine piace a tutti e allora va bene cosi, ma state in campana perchè in città girano le tonnare dei controllori...e a me è venuta voglia di spaghetti al tonno!

giovedì 10 dicembre 2009

Il compagno di banco


Mesi fa su una corriera i controllori compilavano i soliti verbali, niente di strano, poi un abusivo appena multato, tramite il collega che lo multava, richiama l'attenzione del controllore.
"Ma tu sei Mirko?"
"Si!"
"Ti ricordi di me?"
Quando sei un controllore lo metti sempre in conto che prima o poi ti capiterà di multare qualcuno che conosci, l'ex morosa, il vicino di casa oppure un amico, non fa differenza, ma sull'autobus purtroppo non si possono fare preferenze, tu sei un controllore e loro sono senza biglietti!
Certo multare una vecchia fiamma che ti ha lasciato quando eri uno sbarbo può essere imbarazzante, qualcuno potrebbe anche pensare che un po' ci ha goduto, multare un tuo omonimo col dubbio di aver multato un cugino di terzo grado potrebbe creare imbarazzo ai raduni famigliari, ma ribeccare un vecchio compagno di classe che non vedi da 20 anni e fargli 40 euro di multa ti elimina ogni possibilità di ricordare i vecchi tempi quando si faceva incazzare la professoressa di italiano!
Per fortuna che questo giro l'ha multato un collega, l'imbarazzo è stato eliminato e due chiacchiere si possono fare.
"Sei venuto ad abitare da queste parti?"
"No! Sto andando a trovare un amico!"
"Mi dispiace per la multa!"
"Non ti preoccupare, ho lasciato il portafoglio a casa...macchina rotta...no monete...succede!"
Se fosse stato un altro abusivo non avresti creduto ad una simile scusa, ma trattandosi di un vecchio amico compagno di mille avventure credi nella sua buona fede, non puoi far niente per cancellare il verbale, ma almeno il dispiacere è reale!
Si prosegue la chiacchierata con le solite cose, che lavoro fai, come mai fai il controllore eccetera eccetera, poi finito il controllo ci si saluta e ci si augura di incontrarci in un altra situazione e magari continuare il discorso davanti ad un buon caffè.
Passano le settimane e i controllori vengono mandati a controllare la stessa tratta, si fermano ad un fermata tattica e aspettano l'arrivo della corriera.
Pochi minuti dopo alla fermata, sceso dal treno in coincidenza con la corriera, si rivede il vecchio compagno di banco...
"Che ci fai da queste parti?"
Chiaramente la domanda fatta del controllore è inutile, ci si ricorda della chiacchierata fatta settimane prima, dove l'abusivo dichiarava di essere li per caso, ma visto che ci si trovava lontano dalla città e prossimi al classico paesello a buco di culo, si inizia ad intuire che forse una certa casualità non c'era più, ma ci trovavamo davanti al classico pendolare...
"Sto andando a casa di amici!"
Un classico, gli abusivi stranamente non ricordano mai le facce dei controllori che li hanno multati e tendono a raccontare sempre la stessa scusa, e se pensate che non ci credono la prima volta che gliela racconti, figurati se gliela ripeti sulla stessa corriera settimane dopo!
Chiaro, ci si può trovare davanti ad un classico caso di super sfiga, se si pensa che la possibilità di beccare il controllore è circa dell'uno per cento, l'idea di trovarlo due volte nelle uniche due volte che vai a trovare gli amici che abitano a buco di culo vuol dire che forse qualcuno ti ha mandato il malocchio!
Ma il controllore conosce i suoi polli e trattandosi di un "amico" si avvicina a lui e gli chiede, senza farsi sentire dai colleghi..."Ce l'hai il biglietto?"
"Emh...no...ho lasciato il portafoglio a casa, ma puoi farmi la multa, non me la prendo!"
Cosa fai, lo fai salire senza biglietto o gli fai il verbale?
"Alessà (nome di fantasia n.d.r) ti devo fare la multa, dammi il documento cosi ti evito l'imbarazzo sull'autobus!"
"Eh...ho lasciato il portafoglio a casa e sono senza documenti!"
Che fai? Fai un verbale carta-straccia con i dati a voce?
Sconforto, amarezza e tanta voglia di portare il vecchio amico a foto segnalare, perchè alla fine amici amici, amici un cazzo, il controllore sta lavorando, non sono più i tempi in cui si faceva casino in classe e gli paravi il culo!
Ma è pur sempre un vecchio amico...
Il controllore fruga nelle tasche del borsello, recupera un paio di spiccioli e glieli da in mano.
"Alessà, quando arriva la corriera vai dall'autista e fa il biglietto, la prossima volta che ci vediamo avanza un caffè!"
Arriva l'autobus, si sale, Alessandro fa il biglietto e inizia il controllo, poi si scende...
"Alessà ci becchiamo in centro per un caffè!"
Passano i mesi, e prima o poi ci si doveva tornare a controllare quella corriera.
Indovinate chi c'era su quella corriera?
Alessandro, sempre diretto a casa di amici, con corriera presa al volo e sempre con il portafoglio dimenticato a casa!
Non vado avanti con il racconto, ma quando, per evitare l'ennesimo imbarazzo il controllore manda avanti il collega a fare la multa al vecchio compagno di banco, qualcosa ti dice che forse questa è una brutta storia e che forse è meglio che questa vecchia amicizia ritrovata finisca li.
Purtroppo non siamo in un romanzo di Fred Uhlmann, siamo su un autobus, da una parte un controllore e dall'altra un abusivo, di quelli recidivi, di quelli un po' furbi e a mio avviso anche un po' stronzi. Certo in entrambi i casi c'è sempre di mezzo un amico ritrovato, ma il controllore è un povero ignorante, l'umana pietà e la comprensione non sa neanche dove stanno di casa, rimane sempre dell'idea che con gli abusivi non bisogna aver nessun rimorso.
Però sto giro un rimorso c'è, non centra niente con il grande classico tedesco, sto giro il controllore ci ha rimesso un caffè offerto alla persona sbagliata...poco male, la prossima volta la multa gliela farà lui, almeno con il 3% della sanzione incassata recupererà la cifra esatta per qual caffè, e vi posso garantire che sarà dolcissimo!

giovedì 3 dicembre 2009

Cattivo

I controllori salgono sull'autobus, un autobus tranquillo, un autobus con poca gente a bordo, giusto per confermare il fatto che i controllori non salgono mai sugli autobus affollati, perchè i controllori si sono rotti le balle di prendere schiaffoni dagli abusivi e insulti dagli abbonati che hanno fretta, meglio ripiegare, meglio salvare il culo!
La solita signora si alza e con fare indifferente si avvicina all'emettritrice di titoli di viaggio, infila il suo euro e con disinvoltura si risiede!
Impossibile non notarla, ma ormai sono stanchi e la lasciano fare, del resto ormai ci si è ridotti a quello, anche ai controllori sta venendo fuori la questione morale, sono stanchi di multare ragazzetti, nonnine, cazzoni che non hanno fatto in tempo a scappare e furbi che tanto non pagheranno mai le multe. Stanchi.
Un controllore inizia la verifica nel momento in cui la signora stacca il biglietto, questione di attimi, del resto se il regolamento parla di "All'inizio del viaggio..." e all'inizio del viaggio la signora non era in regola gli estremi per un verbale ci sono tutti. Uno scambio di cenni convenzionali, ma si preferisce non intervenire, o meglio, il controllore "anziano", quello con ormai 180 giorni di infortunio in 4 anni, fa cenno di lasciar perdere, non ne vale la pena e non ne ha voglia un cazzo, se il mondo va a puttane ormai non è più un problema suo!
Ma se la vuole togliere la soddisfazione, qualcosa gli deve dire, del resto se fino a ieri credevi in qualcosa, non basta un idiota che ti butta giù dalle scale per cambiare totalmente modo di pensare. Forse basta ad affrontare il lavoro in un altra maniera, ma non basta per tollerare le persone che ti prendono per il culo e prendono una cosa senza pagarla, persone che rubano con il sorriso di quelli che la faranno franca.
Forse quel controllore non sta capito, forse quel controllore potrebbe farsi i cazzi suoi che tanto gli autobus girano lo stesso, ormai era tutta la giornata che faceva dei "bonus" perchè andare a rompere i coglioni ad una persona che bene o male il biglietto lo ha fatto?
Bene o male un cazzo...se il controllore non saliva, quella corsa per l'abusiva di mezz'età sarebbe stata gratis, e allora qualcosa bisognava dirgli!
C'è che dice che ormai a questo punto l'idea di andare a sussurrare qualcosa è da coglioni, ormai lo ha fatto il biglietto e se anche è legittimo andare a contestare una multa chi cazzo te lo fa fare?
Il rispetto per chi regolarmente utilizza il titolo di viaggio?
Il rispetto per il tuo lavoro?
Il rispetto per chi ti da uno stipendio?
No fanculo! Quello che ti muove è rabbia, è quella vena gonfia che ti viene sulla tempia sinistra quando vedi le cose che non vanno per il verso giusto, quando vedi un'ingiustizia!
Ma chi è il controllore per decidere cosa è giusto o sbagliato?
La conoscenza del regolamento?
Non lo so cosa sia, non riesco a spiegarvelo, è qualcosa che non ti scrolli di dosso, è qualcosa che prima o poi ti porterà a fare una brutta fine, a giocarti tutto per un ideale, per poi scoprire un giorno che hai solo perso del tempo inseguendolo!
Il controllore cammina lungo l'autobus chiedendo i biglietti e arriva alla signora, le allunga il biglietto ma lui non lo guarda, non gliela da questa soddisfazione. Del resto lo hanno visto tutti che lo hai appena fatto, il semplice gesto di mostrarmelo sarebbe l'ennesima presa per il culo e il controllore non ci sta a questo gioco.
Si avvicina all'orecchio della signora, e gli sussurra "La prossima volta però lo facciamo quando sale e non quando salgono i controllori!".
"Cosa vuole il biglietto ce l'ho!"
"Certo, signora le sto solo dicendo che l'ideale sarebbe farlo appena si sale!"
"Sono salita alla fermata precedente e stavo cercando la moneta..."
"...e guarda caso la trovata proprio nel momento in cui salivo sull'autobus!"
"Ma io che ne so che lei è un controllore!"
Inutile dire che ormai in città anche i sassi conoscono le facce dei controllori, inutile dire che in città anche i controllori conoscono le facce degli abusivi.
La signora va avanti....
"Comunque il il biglietto ce l'ho quindi non mi disturbi!"
Ecco, dopo essere tornato da poco a lavorare dopo un infortunio il buon senso ti consiglierebbe di mollare il colpo, lascia perdere, certa gente capisce solo se gli stampi la faccia contro il vetro dell'autobus.
Non aveva senso andargli i rompere le palle dopo averla vista fare il biglietto, figuriamoci mettersi a discutere con una persona che non ha neanche le palle di ammettere la propria furbizia da quattro soldi.
Ma eri un bravo controllore ed è difficile smetterlo di essere da un giorno all'altro!
Forse non ci crederete, ma fidatevi, non era intenzione del controllori multare quella signora, gesti cosi li vedi fare su tutti gli autobus, ormai è una prassi, perchè impuntarsi proprio con questa signora?
E' un attimo, un attimo brevissimo, un attimo in cui dici a te stesso che questo è un buon momento per fare una multa, una multa che non hai fatto a 200 abusivi che hai incontrato durante il turno, ma oggi, adesso, su quell'autobus quell'abusiva non scenderà da quell'autobus senza la ricevuta gialla, cosi ha deciso, cosi sarà!
"Signora, mi serve un documento!"
"Perché?"
"Perché le devo fare una multa!"
"Io ho il biglietto e non le do niente!"
Inutile raccontare la tiritera, la spiegazione della dicitura sul verbale "Motivo della sanzione: timbrava in ritardo", la minaccia di far intervenire un volante della Polizia con successiva denuncia per rifiuto di declinare le generalità, e giuro su Dio che quella signora se non tirava fuori il documento, invece che andare a casa a preparare la cena per il marito e i figli, avrebbe passato 3 ore nello stanzino delle identificazioni della questura insieme a puttane, spacciatori e borseggiatrici!
Il documento salta fuori, il controllore lo prende e si allontana per compilare il verbale.
La signora inizia a sbrodolare merda sul controllore, ma lui rimane in silenzio e compila il verbale, registra il seriale del biglietto, scrive nelle dichiarazioni del verificatore "Inseriva euro nell'emettritrice appena salivo sull'autobus" e chiede alla signora se ha qualcosa da dichiarare per un eventuale ricorso...
"Cosa scrivo signora, ero appena salita e stavo cercando l'euro?"
"Non scriva niente, cosa vuole scrivere, non sono mica schiava di 40 euro!"
Sarebbe stato bello dire che forse schiava di 40 euro non lo era, ma di uno sicuramente. Che per un merdosissimo euro sei pronta ad offendere e a prendere per il culo chi sta lavorando per portare il tuo culo da qui a la, ma certe cose non si possono dire e allora non le diciamo!
Poi conclude con una frase..."Questa comunque è cattiveria!"
Certo signora, i controllori sono come li volete voi.
Cattivi, forse incattiviti, con quel pizzico di "Figlio di Puttana" che non gusta mai. I controllori sono bastardi, che non multano gli zingari e gli extracomunitari, che non salgono sugli autobus affollati, autobus che non passano mai e quando passano sono in ritardo, sporchi e puzzolenti.
Forse è vero, e se vi fa piacere ci tolgo anche il forse, forse tutto il sistema fa schifo. Ma raccontarlo a chi subisce tutti i santi giorni tutto lo schifo del sistema, non solo per quei 20 minuti in cui aspetti l'autobus e nella mezz'ora del viaggio, io vi parlo di tutti i santi giorni da 10 anni a questa parte e molto probabilmente per i prossimi 20. Diventare cattivi è molto facile se a raccontare questa storiella è una persona che invece di migliorarlo il sistema lo sfrutta per farsi anche lui il suo giro a scrocco per poi nascondersi dietro alla cattiveria di un controllore.
Un euro non basta per avere la coscienza pulita, un euro non basta per pensare di avere pane è figa per tutti, ci vuole molto di più, ma non è più compito mio o del controllore, adesso tocca a voi, perchè siete voi che prendete l'autobus.
Se volete vi posso raccontare tutto quello che non funziona e perchè non funziona, vi posso fare i nomi dei colpevoli, ma a voi non frega nulla, a voi frega solo quando l'autobus è in ritardo e il sevizio non funziona come dovrebbe, aspettate il primo stronzo con la divisa da tranviere gli buttate addosso un po' di merda e pensate di aver fatto del bene, perchè quelli cattivi sono loro!
Troppo facile.
Io ho imparato ad abbassare lo sguardo quando sbaglio, la signora purtroppo non lo ha fatto quando il controllore era disposto a perdonarla, anzi quando l'aveva già perdonata.
Ho imparato anche ad essere cattivo, me lo avete insegnato voi, ho imparato da voi a prendermela con il primo stronzo vestito da passeggero senza biglietto, non funziona cosi? Non è questo il metodo per migliorare il mondo?
Era un po' che non scrivevo qualcosa e qualcuno potrebbe anche dire che se devo scrivere di quanto è merda il controllore nei confronti del povero passeggero che subisce un abuso potrei anche risparmiarmi di stare in piedi fino alle 4 di notte davanti ad un monitor. Ma io so che si trattava di un abusivo e non di un abuso, lo so ma non ve lo posso dimostrare!
Però fate un esperimento, provate a chiedere ad un abbonato o a uno che fa sempre il biglietto l'importo della sanzione, in molti vi risponderanno che non lo sanno...capite adesso perchè la signora non era "...schiava di 40 euro"?
Una fottuta guerra tra poveri ma io sono stanco di perderla sempre.