lunedì 10 settembre 2007

Ciao collega


Capita spesso mentre il controllore va su e giù dagli autobus di incontrare qualcuno che ti dice "Ciao collega!", il fatto che non venga chiamato per nome fa capire che non si lavora nella stessa azienda, ma che si tratta di un collega di un altra città, di solito si fanno chiacchiere confrontando le diverse realtà, due storielle di abusivi al volo e la domanda "Devo fare il biglietto?"! Io di solito quando vado in un altra città ho sempre il desiderio di fare l'abusivo, mi piacerebbe provare per una volta il piacere di fregare il controllore, conoscendo tutti i trucchi e il fatto che so imitare molto bene l'accento dell'est, mi garantirebbe un certo margine di sicurezza, il problema e che se becco il controllore con i "controcazzi" passo una vagonata di guai, e non mi conviene, e poi avendo girato a gratis per tutta la vita sugli autobus della mia città, preferisco provare il piacere di fare il biglietto, sempre fatto e li conservo per ricordo, ma io sono un caso a parte!
Se poi una notte, verso l'una, il controllore sale su autobus, 5 passeggeri, si avvicina a due signori distinti, uno sulla cinquantina e uno 20 anni più grande, e vedendosi aprire un tesserino delle forze dell'ordine si sente dire "Ciao collega, sono qui con mio suocero e non sapevamo come fare il biglietto!"! Senza parole, il controllore non aveva niente da dire, la tentazione di multare il suocero del "collega" era forte e la voglia di giustizia a tutti costi per ripagare l'umiliazione di parlare a 30 anni con un assistente sociale per colpa di un suo "collega" zelante, faceva vibrare le mani del controllore sul libretto dei verbali, ma il fatto che lo avesse chiamato "collega" creava un sentimento di ansia misto a compiacimento personale, l'attimo dopo gli è scesa la catena, ha chiamato un collega e ha lasciato la questione ad un altro, non vi dico come è andata a finire, non avrebbe senso, ma in quel momento il potere lo aveva il controllore, ma il controllore, sceso dall'autobus e tolto il tesserino e un cittadino come tutti gli altri, anche a lui gli stanno sulle balle chi usa il potere per questioni personali, se su quell'autobus ci fosse stato un 50enne abbonato che portava in stazione l'anziano padre a prendere il treno per un lungo viaggio, forse il controllore avrebbe chiuso un occhio per una volta, allora perché comportarsi in maniera diversa con un "collega"? Sarebbe stato un abuso di potere? Avrebbe fatto qualcosa di ingiusto? Non lo so, ci devo pensare, giuro che appena lo scopro ve lo faccio sapere,nel frattempo mi godo questo piccolo piacere personale, scusatemi!

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