La mattanza
Le cifre ufficiali parlano del 6.8 percento, io dico che sono di più, ma per capirci ogni cento passeggeri 7 sono abusivi, poi nessuno specifica mai se quei sette abusivi, sono sullo stesso autobus o su sette autobus diversi, il pacco è quando ne trovi 14 sullo stesso autobus, magari su un autobus con 30 passeggeri, io non so come lo chiamate voi, ma io la chiamo mattanza!
Ogni volta che un controllore sta per salire su un autobus non sa mai cosa trova, ti devi preparare al peggio, qualcuno dice che i controllori sono aggressivi, certo provate voi a fare un lavoro cosi, una roulette russa, può capitarti di salire e trovare tutti in regola, come può succedere di trovare la "brutta faccia", lo studente fuori sede, l'operaio che paga le tasse, l'impiegato perseguitato dal potere e la nonna che ci prova sempre, insomma prima di salire si fa un respiro, si sale, e si spera che tutto vada bene, in queste condizione un po' tensione me la concedete?
Certo un controllore è un professionista, si inizia ad osservare l'autobus prima che si fermi, cerchi di visualizzare subito i potenziali abusivi, ti posizioni in maniera tattica piazzandoti nei punti strategici, si aspetta mimetizzato da abbonato, qualcuno timbra un fac-simile per segnare lo stop alle telefonate, uno sguardo e si incomincia "Buonasera signori, controlliamo i biglietti!", però lo ammetto non sempre funziona, a volte c'è qualcuno che riconosce il controllore e si muove costringendo i controllori a cambiare piano di battaglia, ma in genere niente che non si possa gestire, qualcuno riesce a scappare, ma come in ogni buon piano esiste un margine di errore tollerabile anche sull'autobus, e poi come si dice in giro "La città non è abbastanza grande per non incontrarsi 2 volte!".
In altre situazioni, invece, il controllore sa, sa che sarà dura, sa già che su quell'autobus troverà problemi, come ogni buon combattente si prepara, doppio blocchetto nella bisaccia, concentrazione, sangue freddo, pronti! L'autobus arriva, 30 persone a bordo, appena vedono il controllore in lontananza, orde di abusivi rimbalzano come palline da flipper impazzite, chi a timbrare, chi verso le porte, alcuni entrano nel panico, non sanno cosa fare, "Ci provo, non ci provo!", altri iniziano ad imprecare, ma ormai il blitz è cominciato, è iniziata la mattanza!
I controllori salgono da un'unica porta, si infiltrano tra gli abusivi, testa bassa per schivare i bracci tesi sui pulsanti di prenotazione e scatta la prima fase di evacuazione degli ostaggi, gli abbonati, a chi deve scendere gli si prepara un corridoio di uscita, tra di loro si mischia il solito abusivo che tenta di mimetizzarsi, ma viene stanato dal "guardia di porta", il controllore che proteggie l'unica via di uscita, gli altri invece sono già all'opera, blocchetti spianati, documenti in mano e via a scrivere.
In situazioni come queste bisogna stare attenti, devi battezzare subito chi sarà "il problema" e te lo tieni per ultimo, lo lasci sbollire, gli lasci pensare che potrebbe avere una via di scampo, ma con la coda dell'occhio lo tieni sempre sotto controllo. I verbali volano come aquiloni e l'autobus inizia a colorarsi di giallo ricevuta, rimane ancora qualche abusivo da "sedare" , ma ormai il grosso e fatto, la situazione è sotto controllo e l'autobus può ripartire, gli ultimi abusivi ce li si lavora con calma, gli abbonati rimasti a bordo possono proseguire il viaggio e godersi lo spettacolo dopo quell'attimo di follia, perché di follia allo stato puro si tratta.
Finita la verifica, i controllori scendono, sono stravolti, i polsi indolenziti, si controllano i danni e si fa il conto delle "vittime", a volte succede che inizi il controllo in un punto della città e quando hai finito, quando riesci a rialzare la testa e guardare fuori dal finestrino, ti accorgi che sei da tutt'altra parte. Ci si chiede a vicenda quanti verbali si sono fatti, bisogna ricontarli, perché dopo il terzo perdi il contatto con la realtà e non ti ricordi più quante ricevute hai staccato, poi ci si scambia battute su qualche abusivo, cosi per sdrammatizzare, e ci si allontana dal campo di battaglia!
Io non so se avete mai assistito a una scena di questo tipo, il mio record è stato 50 passeggeri, 40 abusivi, ma si era organizzato un blitz con i contro cazzi, 8 controllori, di quelli tosti, autobus di riserva e Briefing organizzativo allestito in precedenza nella tranquillità che solo la tana dei controllori può dare.
Quello che mi dispiace e che adesso qualcuno potrebbe pensare che i controllori sono dei pazzi esaltati ...mhm... esaltati forse no, ma pazzi quel tanto che basta per salire su un autobus pieno di abusivi, oppure non sono neanche pazzi, stanno solo facendo il loro lavoro e il loro lavoro è fare multe. Qualcuno dice che i controllori sono aggressivi, scortesi, malfidati e pure un po' stronzi, ma del resto, quando un controllore sale su un autobus, non sa chi ha davanti, non sa se può trovare l'aggressivo, lo scortese, il malfidato oppure lo stronzo, e nel dubbio meglio un cattivo processo che un bel funerale, io preferirei trovare solo abbonati, senza processi, senza funerali, ma non si può avere tutto dalla vita ed ognuno ha il controllore che si merita, decidete voi quello che volete, oppure potete fare il biglietto e il controllore diventerebbe l'ultimo dei vostri problemi, del resto chi è che si lamenta del comportamento del controllore, chi fa il biglietto o l'abusivo?
6 commenti:
Colgo l'occasione per farti ancora i complimenti per il blog che leggo sempre con interesse e divertimento...Però scusa se mi permetto di dubitare sulla "mimetizzazione" dei controllori prima di salire a bordo, perchè quando viaggiavo spesso in autobus, nelle occasioni in cui mi è capitato di vederne, erano sempre riconoscibili già da lontano, anche se in borghese, senza cartellino, ecc., con la stessa identica facilità con cui si ricosce una volpe artica nella foresta equatoriale o un pappagallo multicolore al polo nord!!! In definitiva, l'esatto opposto della mimetizzazione. Non so...la faccia, l'espressione, il borsello o borsa con i blocchetti e le penne, il fatto di vedere 3 persone insieme (spesso sempre le stesse), quasi sempre con gli occhiali e tanti altri particolari...non mi lasciavano il minimo dubbio...poi non so se adesso vi hanno fatto un corso di mimetismo...:-)
Concordo, anche i nostri controllori sembrano tanti "Agenti Smith" ;).
Se le statistiche dicono 7%, le statistiche non sono mai salite su un bus di provincia...
l'immagine del doppio blocchetto pronto, e degli abusivi nel panico che fanno di tutto appena vi vedono, è molto suggestiva :)
Potrei anche aggiungere il famoso gilet da pescatore comprato a poco prezzo nel vicino quartiere cinese, un classico per il controllore!
Caro controllore,
Sono d'accordissimo che il vostro è un lavoro difficilissimo, che vi porta ad avere contatto con soggetti difficile e a volta anche criminali ma un po' di sana umanità e di giudizio non guasterebbero. Abito nella provincia di Napoli e per quasi dieci anni ho regolarmente fatto il biglietto per recarmi nella "bellissima" metropoli del sud prima come studente e poi per lavoro.Sono stato a Napoli circa tre giorni fa per una visita medica dopo un trapianto subito sei mesi fa. Purtroppo tutte brutte notizie e sa, quando ti viene detto che non stai bene, non è facile mantenere la calma.Comunque nella distrazione dovuta a ciò che mi era stato detto dal medico ho buttato il biglietto con il quale dovevo tornare a casa lasciando erroneamente in tasca quello con il quale ero venuto, ormai fuori orario e scaduto.Sono arrivati i "magnifici controllori" a cui ho inutilmente tentato di spiegare, una volta accortomi dell'errore, cosa avevo fatto, ma oltre a smorfie e espressioni beffarde e qualche insulto mi sono beccato quaranta euro di multa. Sa, non è proprio piacevole in un momento in cui ti è stata data una notizia di morte l'essere preso in giro, insultato e multato. Si può svolgere il proprio lavoro senza per questo perdere quel senso di umana partecipazione alle sventura altrui che fa la differenza tra umani e bestie.Cordiali saluti
Fai il lavoro piu' triste del mondo e non te ne fai una ragione...
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