domenica 7 settembre 2008

Spiaggie deserte, autobus affollati

Come si dice in questi casi! Gli ombrelloni si chiudono, non si sentono bambini strillare, il vento freddo accompagna il tramonto, insomma, le vacanze sono finite e il controllore torna al lavoro!
Devo essere sincero da tre giorni sono in città e non ho ancora preso un autobus, ma i giornali mi hanno dato modo di aggiornarmi, onesto, mi sarebbe molto piaciuto assistere alla scena del sardo che si fingeva cittadino di Budapest, ma me la sono persa, i giornali non parlavano d'altro, qualcuno faceva anche i complimenti ai controllori che hanno scoperto l'abusivo, altri la mettevano tra le notizie "curiose", la morale è che bisogna sempre vigilare, i controllori vigilano sempre e un ungherese con un forte accento sardo non si incontra tutti i giorni!
Come sempre sui giornali, dopo ogni vacanza c'è la solita lettera del cittadino indignato di ritorno dalle vacanze culturali in Europa, che non manca mai di scrivere di come mai all'estero l'autista fa il biglietto mentre in Italia non ci abbiano ancora pensato, eppure è cosi semplice.
Non rispondo, non ci casco nella polemica estiva, che si trasforma in un tornello fantasma verso metà ottobre e si conclude con un nulla di fatto perché i tranvieri scioperano sotto le feste di Natale, che tanto poi in primavera si gira in motorino e l'autobus non lo prendo quasi mai, e si arriva al caldo, quello insopportabile che ti spinge a non pensare ad altro che non sia un buon Mojito nella frescura della brezza marina.
Insomma, un altro giro intorno al sole, un altro abbonamento annuale, si ricomincia da capo, e forse non sono ancora pronto, mi manca qualcosa, non è proprio nostalgia delle vacanze, non è neanche poca voglia di lavorare, e che forse dopo un po' anche il lavoro del controllore diventa routine, ma ho speranza, qualche bella storiella la si trova sempre, e finché c'è quella non sei ancora fregato!
Vabbo!!! Non voglio tediarvi ancora con la tristezza da rientro al lavoro, vi allego gli articoli dei giornali a conferma di quello che dico, magari qualcuno inizia a pensare che mi invento le cose e sto diventando pazzo, continuerò a scrivere, almeno fino al momento che riuscirò a guardare il mondo dall'altra parte della obliteratrice.
In questi giorni sono stato latitante ma concedetemelo, anche i controllori staccano la spina ogni tanto e fanno il biglietto quando sono in vacanza, adesso però è tutto finito, riattiviamo il sistema e tutti in carrozza che avanti c'è posto!

Me & my Ticket

14 commenti:

Anonimo ha detto...

bentornato!
da dove viene quel biglietto che hai timbrato? :)
Insomma, dove sei stato?!?!?!

KingFreak ha detto...

Ero in quel di Perugia, precisamente sul MINIMETRO (http://www.minimetrospa.it/) uno splendido mezzo che dal parcheggio appena fuori l'autostrada in dieci minuti ti porta nella piazza principale della città!
Costo un euro ad andare un euro a tornare!

E' stato l'unico mezzo che sono riuscito a prendere, ci ho provato anche a Palinuro, ma dopo mezzora che aspettavo in un punto imprecisato, visto che di pensiline per l'autobus non se ne parlava nemmeno e visto che nessuno ti dava la certezza che passasse, ho preso la macchina per andare dal campeggio al centro del paese!

Fabio Bettani ha detto...

"Come sempre sui giornali, dopo ogni vacanza c'è la solita lettera del cittadino indignato di ritorno dalle vacanze culturali in Europa, che non manca mai di scrivere di come mai all'estero l'autista fa il biglietto mentre in Italia non ci abbiano ancora pensato, eppure è cosi semplice."
Be', non capisco, mi sembra un punto di vista legittimo: è ben vero che aumenterebbe il carico di lavoro per i conducenti, ma non ci sarebbe bisogno di controllori.
Domanda da utonto: costa di più l'ambaradan dei cartelli rossi e verdi per segnalare la possibilità o meno di fare il biglietto a bordo, oppure installare DUE macchinette stampabiglietti anziché una, in modo che non basti una moneta sporca per impedire alla gente di fare il biglietto a bordo? E' ben vero che, come facevi notare in un post precedente, quello è un "servizio in più" che l'azienda gentilmente concede senza essere tenuta a farlo. Ma fornirlo così non ha senso, si genera nell'utenza la falsa percezione del fatto che il biglietto si possa fare a bordo, per poi rifugiarsi dietro un "be', c'era il cartellone rosso, avresti dovuto aspettare la corsa successiva e intanto andare alla rivendita".
Bologna non è Tokyo. La rivendita più vicina sarà anche a 200 metri (= 400 metri a/r), ma se la mia destinazione era a 500 metri, tanto vale che ci vada a piedi... ci guadagno in salute e l'azienda perde un euro.
Tra l'altro, credo che in una grande città sia sempre sbagliato assumere a priori che il viaggiatore sia un abitante del posto. Ci sarà pure una rivendita a 200 metri, ma se non so dov'è, è come se non ci fosse. Se si credesse davvero in questa politica basterebbe mettere ad ogni palina una mappa dei dintorni con le 5 rivendite più vicine, no?
Scusa la verve, volevo commentare da un po' e s'erano accumulate diverse riflessioni pregresse. Niente polemica di fine vacanze :)

KingFreak ha detto...

Sui mezzi da 18 metri sono già installate due emettritrici, ciò non toglie che sulle fermate c'è scritto "Occorre premunirsi di titolo di viaggio a terra"!
Se arrivi in città in treno o in aereo, esiste una biglietteria nel piazzale con servizio informazioni, in aeroporto c'è la biglietteria automatica, quindi se vuoi puoi, come ho fatto io tante volte girando le capitali europee, prima tappa servizio informazioni turistiche, dopo visita alla città!

Per il discorso dell'autista che fa i biglietti, è una polemica vecchia e non vorrei entrare nei soliti discorsi da sindacalista, ma mi limito a citarti un esempio di alcuni mesi fa.
Capolinea isolato, l'autista va in bagno, e scopre che qualcuno gli ha bloccato la porta impedendo l'uscita, mentre altri compari smontavano l'emettritrice. L'autista chiama una pattuglia dei Carabinieri, "...ci dispiace ma abbiamo tutte le volanti impegnate!", tempo di intervento 30 minuti, quindi se sono un autista e devo girare con una cassa piena di soldi, avrei almeno piacere che in caso di aggressione una pattuglia arrivasse almeno in tre minuti, altrimenti per conto mio la gente può anche fare 500 metri per comprare il biglietto, perché il culo e mio e la sera mi piacerebbe tanto riportarlo a casa!

Un altra cosa, due anni fa sono stato ad Amsterdam, dove l'autista faceva i biglietti, ad ogni fermata stava fermo dai 4 ai sei minuti, non ho mai sentito un passeggero lamentarsi, qui ti saltono alla giugulare se non ti muovi.

Insomma per chiudere il discorso, non basta solo la volontà dell'autista di fare il biglietto o meno, e che tutto ha un prezzo, in termini di soldi, tempo e civiltà dei passeggeri, mi scoccia solo che qualcuno pensi che questo prezzo lo debba pagare solo l'autista, il lavoratore.
Perché parliamoci chiaro, se un muratore casca da un ponteggio, tutti si scandalizzano per l'assenza di sistemi di sicurezza, però siamo tutti pronti a far girare un povero cristo con una cassa piena di soldi in balia di di quello che c'è la fuori, e la fuori c'è tanta gente strana!

Anonimo ha detto...

nella mia città i biglietti li fa l'autista. è ben lontana dall'essere la città più sicura d'italia, ma non ho mai sentito di autisti aggrediti per rubare la borsa (in realtà non ho mai sentito neanche di controllori picchiati, infatti rimasi scandalizzata quando arrivai su questo blog).
non so cosa ne pensino gli autisti, nè so se e quali garanzie abbiano, so solo che qui il biglietto lo ha sempre fatto l'autista e a noi sembra una cosa normale, l'autista con la sua borsa non è diverso dalla vecchina che esce dalla posta, sinceramente io prima di leggere questo problema sul blog non ci ho mai pensato che se l'autista ha fatto biglietti tutto il giorno ha la borsa piena di soldi, so solo che se devo prendere l'autobus è meglio salire con i soldi contati altrimenti intralcio la fila e così fanno un pò tutti.
ma può darsi che cambiare da un giorno all'altro possa focalizzare l'attenzione sul fatto che ora l'autista ha una borsa piena di soldi e che la gente cominci a salire con la 20€, e la situazione sarebbe molto diversa.
detto questo indicare le rivendite alle fermate è una delle cose più sensate che esistano.

KingFreak ha detto...

Anche da noi sulle corriere l'autista fa il biglietto, ma in città è diverso, da noi gli autisti sono stati picchiati, minacciati, dirottati con una siringa e bloccati mentre si fregavano l'emettritrice dei biglietti. Capisci che si ha un po' paura quando qualcuno ti chiede anche ti tenere soldi non tuoi in una città dove si trasportano circa 34 mila persone al giorno.

In città ci sono 5 uffici informazioni e biglietterie, 29 biglietterie automatiche self-service e 1.200 rivendite (tabaccai, edicole, bar, ecc...) su tutto il territorio della città e provincia, senza contare che su tutti gli autobus urbani è presente una emettritrice che accetta monete da 10, 20, 50 centesimi e un euro.

Da esperienza ti dico, che chi vuol fare il biglietto lo fa, le altre sono chiacchiere per dare aria alla bocca e lamentarsi di un servizio che risulta essere tra i migliori in Europa!

autistaxcaso ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
autistaxcaso ha detto...

Ovviamente, quoto King al 100% e mi chiedo:

Ma investire 1 euro, in 1 titolo di viaggio da tenersi nel portafogli (della serie "saimaimicapitiunavoltachevadoinbus") sarà così sciocco e/o dispendioso ?

Ogni problema sarebbe risolto ancor prima di manifestarsi ...

(e parafrasando la lettera del turista a Parigi .... anche questo ... Troppo complicato ?)

Unknown ha detto...

Daccordo quasi su tutto, mi fa solo ridere l'immagine dell'autista con i soldi sotto il braccio.
La parola "cassaforte" non vi dice niente in ATC ;) ?
Cmq raga', rimane il vecchio discorso che solo qui non si fanno i biglietti a bordo, ergo mi pare chiaro che sia possibile "tecnicamente" farlo, manca solo la volonta'...il resto son chiacchere da bar.

KingFreak ha detto...

Però devi anche aggiungere che la volontà deve essere di tutti, dei lavoratori, delle aziende e dei passeggeri che che fanno fatica a mettersi in fila, aspettare il proprio turno e avere i soldi contati, ma soprattutto accettare il fatto di rimanere a piedi anche se si sono fatti 10 ore di treno, con l'ultimo autobus in partenza dalla stazione e neanche un euro in tasca!

Unknown ha detto...

@king per dio si, intendevo tutti tutti
passeggeri, lavoratori, politici e compagnia cantante.
Volevo solo dire che è possibile, e l'italia è la solita, penosa, eccezione.
La norma è farli, si fanno a Londra, figurati te se non si potrebbe fare, ribadisco "tecnicamente", a Bologna.
Non si vuole fare, punto.

KingFreak ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
KingFreak ha detto...

Si ma la domanda allora è perché?

Io come risposta mi do sempre "...la gente non capirebbe il cambiamento, non lo accetterebbe, e mi ritroverei con una serie di denunce che non finiscono più!!", e te lo dico per esperienza!

Un esempio banale, molte volte i controllori si mettono alla porta e chiedono il biglietto prima di salire sull'autobus! L'altra sera si era in stazione a controllare il rientro domenicale, verificando sulla porta della circolare (linea 33) che tutti avessero il biglietto o almeno un euro per farlo!
La gente ci stava per ammazzare, volevano salire e basta, perché dopo 10 ore di treno era un diritto salire sull'autobus, e se non avevano i soldi il problema non era il loro.
E non sto parlando di extracomunitari o fancazzisti, sto parlando di persone che in altre situazioni tutti le potremmo reputare "normali" e padri di famiglia, una rabbia e una ferocia mai vista, al punto tale di abbandonare l'idea e passare in altra zona!

Ma posso io ad ogni fermata litigare con persone cosi?
Chi me lo fa fare?
E soprattutto con quale potere?

Parliamoci chiaramente, in altri paesi, più civile di noi, la famiglia con 4 bambini, se non ha l'euro per il biglietto va a piedi, e il giorno dopo non mi trovo gli articoli dei ben pensati sul giornale "Controllore violento lascia a piedi povera famiglia, solo perché non avevano il biglietto!", non so se ci siamo capiti!!!

Io di questo ti parlo, ti parlo del fatto che in molti pensano che a non fare il biglietto siano i borderline o gli extracomunitari, a non fare il biglietto sono tutti, e quando saremo pronti a tirare una smanganellata nei denti alla persona che pretende di salire senza biglietto, anche se si tratta di tuo figlio, allora forse potremmo mettere l'autista che fa il biglietto, prima di allora è inutile, perché se trovi quello che vuol salire lo stesso, sei fregato!
Quando la gente capisce che se anche l'autista ti chiede il biglietto ma tu sali lo stesso e nessuno ti fa niente, allora saremmo punto e da capo!


Saresti tu pronto a scaraventare giù dall'autobus la persona che non vuol pagare il biglietto?
Perché di questo stiamo parlando, pensi che se da domani metto l'obbligo di mostrare il biglietto all'autista, da domani tutti si presentano con il loro biglietto bello e pronto?
Nel tempo che ci vuole a "educare" chi se la prende la responsabilità ti buttare giù dall'autobus il rompiballe, tu, io, la polizia?
Chi? E in nome di che cosa?

Io a questo voglio una risposta, cosa siamo disposti a fare per un mondo migliore?

Anonimo ha detto...

No non è troppo complicato fare come in Inghilterra con l'autista che fa i biglietti e controlla, se non fosse per 3 piccolissimi dettagli: il 1° è che là i viaggiatori si mettono molto civilmente e disciplinatamente in fila a seconda dell'arrivo già alla fermata dell'autobus e quindi prima dell'arrivo del bus (da noi è risaputo che invece vige il motto "tutti all'arrembaggio e chi s'è visto s'è visto"). 2° in Italia prepararsi già prima di salire i soldi spicci per evitare perdite di tempo (ma quando mai) è un'utopia. 3° Anche in fila disciplinata e con gli spicci giusti in mano, si perde un sacco di tempo ad ogni fermata, in attesa che il povero autista abbia finito di fare biglietti e controlli.