mercoledì 30 aprile 2008

Uno si, due no!


Non mi ricordo se Indro Montanelli o Mario Monicelli, ma una volta uno dei due disse "...ormai a questa età mi posso permettere il lusso di dire quello che voglio!", e in effetti è vero. Ci sono persone di una certa età che nella vita di cose ne hanno viste o vissute, forse qualcosa gli possiamo concedere, io penso che arrivati a quel punto il diritto di girare gratis sull'autobus se lo sono guadagnato, per questo esistono abbonamenti e sconti vari per la terza età, non proprio gratis, ma diciamo che per le classi deboli gli abbonamenti costano veramente poco, in alcuni casi meno di un mensile.
Ma si sa, il vizio di provarci non ha età, e chi è il controllore per togliere questo ultimo piacere della vita al nonno abusivo?
Un classico è quello dell'informazione, il nonno sale, lascia la spesa vicino all'obliteratrice e si fa tutto il viaggio chiacchierando con l'autista, se sale il controllore, "A si, adesso lo faccio, mi sono fermato un attimo a chiedere un'informazione!", i nonni conoscono a perfezione orari e linee, ma si accertano sempre che anche l'autista ne sia a conoscenza, "Vede ho appoggiato un attimo la spesa ma stavo per timbrare!", cosa gli dici a uno cosi?
I miei preferiti sono quelli che fanno finta di niente, contano sul fatto che il giovane controllore non si possa mai permettersi di fermare o contestare qualcosa al povero anziano, li vedi lesti e silenziosi avvicinarsi alla macchinetta e infilare un euro, la cosa bella è che poi tornano in postazione come se niente fosse mostrando con orgoglio il loro titolo di viaggio, cosa gli dici a uno cosi?
Ci sono poi i nonni temerari, quelli che mostrano un biglietto scaduto, vistosamente scaduto, il controllore lo vede, silenzio di alcuni secondi, scambio di sguardi, "Grazie, signore, buona giornata!", altri che timbrano 10 volte un biglietto di corsa semplice, vagli a spiegare che non è un multi corse, come gli contesti la scusa "Sono vecchio e mi devo essere sbagliato!", cosa gli dici a uno cosi?
Adesso non ne avete a male, ma con i nonni un occhio lo si può chiudere, magari ti avvicini e gli sussurri che forse la prossima volta è meglio che il biglietto lo fanno prima, giusto per non mettere in imbarazzo il controllore, ma non puoi fare l'abusivo a 80 anni, non puoi pensare di essere furbo, sei un nonno e ti rispetto, ma non puoi pensare che nessuno ti noti, cerca di non far fare brutte figure al controllore!
Oggi però è stata una giornata tosta, sembrava l'uscita della tombola, oggi i nonni abusivi erano ovunque, su ogni autobus c'era il nonno che zitto zitto, senza "farsi notare ", tac e timbrava, vabbè chiudiamo un occhio...poi verso fine turno, quando la stanchezza inizia a sentirsi, sull'ultimo autobus la nonna abusiva si avvicina, "Sono appena salita!", "Va bene signora, vada a timbrare!", la signora mentre fruga nella borsa supera il controllore in direzione dell'obliteratrice, il controllore prosegue nella sua verifica, trova un abusivo, chiede un documento e inizia a compilare il verbale, poi alza lo sguardo, la nonna si era spostata dall'obliteratrice verso l'emettritrice, non aveva biglietti da timbrare, tentiamo con l'euro!
Il controllore ha quasi finito di compilare il verbale, rialza la testa...NO!...Cazzo, la nonna con una banconota da cinque euro che chiede a un "fricchettone" se ha da cambiare, adesso basta, un occhio si può chiudere, o meglio, si può far finta di non vedere, ma troppo ti fa passare da coglione, e agli abbonati far la figura dei coglioni non piace, figuriamoci al controllore!
L'anziana abusiva inveisce, ma non serve a nulla, il controllore a fine turno è senza pietà, documento e non ne parliamo più, va bene che sei anziana, va bene che non hai il biglietto, ci può stare che non hai un euro, ma non chiedere di cambiare i soldi a metà autobus mentre i controllori stanno multando altra gente, due occhi chiusi sono difficili da tenere, ma una volta chiusi non si guarda più in faccia a nessuno!
Non me ne vogliate, ripeto che sono quello che pensa che ad una certa età bisognerebbe girare gratis sull'autobus, ma quando ci vuole ci vuole, se avete parenti anziani fatemi un favore, fategli un abbonamento, costano poco e conviene a tutti. Poi se vogliono continuare a fare gli abusivi per provare un po' di emozione mi sta anche bene, ma cercate di spiegarglielo bene, perché di cose nella vite ne hanno viste e imparate tante, ma per fare l'abusivo ci vuole un po' più occhio , soprattutto se si pensa di passare inosservati con un trolley della spesa a bordo di un autobus nell'ora di punta!

lunedì 28 aprile 2008

OK! Il prezzo è giusto

Quanto costa un biglietto dell'autobus? Dipende.
Dipende da dove sei e da quanta strada devi fare, ma diciamo che per non prendere una multa, almeno la tariffa minima la devi pagare, quindi una persona che decide di spostarsi in autobus deve sapere almeno quanto costi un biglietto urbano di corsa semplice!
Purtroppo non succede sempre cosi, la possibilità di salire, utilizzare il mezzo pubblico e scendere comodamente alla propria fermata permette a molti di non preoccuparsi neanche di quanto possa costare, tanto non c'è nessuno che controlla che senso ha pagare, che senso ha informarsi prima!
I controllori sono già a bordo, hanno già fatto il loro giro di controllo, tutto tranquillo, la linea è una di quelle toste, si è preferito salire dal capolinea e fare prevenzione, l'abusivo vedendo il controllore appena sale, se non è stupido, si organizza e si mette in regola.
Troppo facile direte voi, cosi sono buoni tutti, non proprio, a metà percorso circa sull'autobus ci sono circa 20 persone, il silenzio regna, ci sono i controllori a bordo lo noterebbe chiunque, le porte si aprono, quattro ragazzi salgono, ridono, scherzano per loro è una bella giornata!
Passa una fermata, nessuno di loro infila un biglietto nell'obliteratrice, nessuno di loro infila un euro nell'emettritrice, saranno abbonati, il controllore si avvicina e chiede un titolo di viaggio valido!
"Quanto costa?", fermi tutti, c'è qualcosa che non funziona, fammi capire sei salito su un autobus e non sai neanche quanto costa il biglietto? Il controllore glielo fa notare, uno dei quattro candidamente risponde che l'autobus non lo prende mai e quindi non sa quanto costi un biglietto, certo ci può stare ma adesso che ci sei salito il dubbio te lo potresti togliere, avresti dovuto pensarci prima, ma oggi è il tuo giorno fortunato, e il controllore, visto che sei "Appena salito!" e la poca voglia di litigare con chi ha un quoziente di intelligenza più basso del suo, ti indica il prezzo e ti direziona verso l'emettritrice per acquistare un biglietto!
Naturalmente a bordo per fare il biglietto ci vogliono gli spiccioli, un euro, 10, 20 o 50 centesimi, e qui dobbiamo fare almeno 4 biglietti, al primo va grassa ha un euro, il secondo recupera spiccioli dalle tasche e riesce a mettersi in regola, il terzo ha un vecchio biglietto in tasca e timbra, il quarto rimane fregato, ha una banconota da dieci euro!
Nel frattempo sono passate altre due fermate, e il controllore inizia a perdere la pazienza, la scena patetica dell'abusivo che chiede di in giro se qualcuno ha da cambiare 10 euro è imbarazzante, il controllore lo segue nella sua estenuante ricerca, nessuno ha da cambiare oppure nessuno vuole cambiarglieli, forse i passeggeri paganti vorrebbero vedere il controllore fare una multa, e cosi sia, esce la penna e il blocchetto e si chiede un documento, ma nei giochi a premi che si rispettino c'è sempre l'aiuto del pubblico e un passeggero pagante pur di vedere il controllore fare una figura di merda non ci pensa due volte e regala un euro all'abusivo che riesce a sua volta a mettersi in regola!
Adesso io non capisco, non è un gioco a premi, è un autobus, e l'idea che uno che fa il biglietto aiuti l'abusivo a mettersi in regola proprio non la capisco, la frase "Son ragazzi!", rubata ad un altra trasmissione famosa, non può servire come scusante, in più se ci aggiungi che l'abusivo non sapeva neanche quanto costasse un biglietto, dimmi chi più di lui si meritava una multa!
I ragazzi scendono alla fermata successiva, in totale 6 fermate, secondo voi avrebbero fatto il biglietto se a bordo non c'era il controllore?
Ma non si possono punire le intenzioni, bisogna accertare i fatti, e a conti fatti il biglietto lo hanno pagato, con l'aiuto del pubblico si sono evitati una multa, erano 4 abusivi, a mio avviso un po' stupidi, ma quello che non riuscirò mai a capire è il buon samaritano che aiuta l'abusivo, ma il mondo funziona cosi, nel grande gioco a premi della vita i controllori sono quelli cattivi, quelli che ti tirano via i soldi, e allora va bene cosi, bisognerebbe cambiare le regole del gioco, partendo dal presupposto che per parteciparvi bisogna pagare almeno la tariffa minima, non sono permessi aiuti dal pubblico, non ci sono bonus e chi sbaglia paga, viene eliminato. Lo ammetto, diventerebbe un gioco noioso e questo non piace alla gente, meglio che rimanga tutto cosi, gira la ruota e compra una vocale, l'accendiamo, cambiamo il pacco e indovina la parola misteriosa, il piacere del rischio , il problema è che quando la gente poi si abitua, il gioco in TV diventa scontato e poi lo chiudono, per fortuna che sull'autobus il pubblico è pagante e gli autobus continueranno a girare con i loro soldi, e tutti si potranno godere lo stesso lo spettacolo!
C'è solo una cosa che mi fa paura in TV ci sono letterine, schedine, veline e culi scoperti, spero solo che non costringano i controllori a girare in perizoma per aumentare l'ascolto, posso accettare tutto, ma il culo mi piace averlo parato, in tutti i sensi!

sabato 26 aprile 2008

Carta stampata 7


Mi sembra che stiamo esagerando! La carta stampata ultimamente ci sta dando dentro, ormai i controllori sono sulla bocca di tutti e i passeggeri vedono abusivi ovunque, sono tra noi, io l'ho sempre detto, e in questa lettera aperta la signora Laura indica linea, orario e perfino la direzione, una soffiata, quindo non sono pazzo, gli abusivi esistono veramente, non erano frutto della mia fantasia!
La signora ha notato che la gente saliva e non timbrava, "Non penso che tutti avessero un abbonamento!", mi chiedo se è realmente in grado di distinguere un abbonato da un abusivo, ma non importa, magari ha un fiuto innato e noi non lo sappiamo, ma la signora esige che qualcuno prenda dei provvedimenti e vuole una risposta!
Cosa gli risponderanno alla signora Luisa?
Cosa gli puoi rispondere alla signora Luisa?
Quale risposta può dare soddisfazione alla signora Luisa?
In città ci sono circa 500 mila persone, gli autobus in un anno fanno oltre 36 milioni di chilometri trasportando qualcosa come 100 milioni di persone, come si può essere ovunque e controllare tutti?
Sono sicuro che sul 27, alle nove e mezza di sera, non tutti sono abbonati, forse qualche abusivo ci può essere e penso che lo sappiano anche i controllori, ringraziano comunque la signora Laura per la soffiata, ma gli abusivi sono un po' ovunque. Ogni tanto quando il controllore è in servizio arriva sempre l'abbonato a consigliarti ora e posto preciso dove trovare gli abusivi, come se i controllori andassero a pesca e tu gli dici un posto segreto dove si prende bene, mi dispiace per loro, ma non è cosi poi tanto difficile trovare un abusivo, non capisco perché andare in un punto preciso su una linea precisa, basta salire sul primo autobus che passa, tenere le porte chiuse e a voglia a fare verbali, ti stanchi!
Adesso mi immagino la signora Laura con il coltello fra i denti, pardon, con il biglietto tra i denti, che scruta ad uno ad uno i passeggeri che salgono cercando di capire chi è in regola e chi è un abusivo, nella speranza di vedere i controllori salire, ma loro non salgono, e allora inizia un tarlo nella testa "Perché devo essere solo io a pagare?", "Come pensano di risolvere il "problema di viaggiare senza biglietto"?", già, come pensano di risolverlo?
La signora vuole una risposta, e la vorrei anch'io, io so che i controllori ci sono, tutti i giorni, feste comprese, dall'inizio del servizio fino alla fine e si fanno un mazzo tanto, ma non possono essere ovunque, anche loro vogliono delle risposte al problema del viaggiare senza biglietto, il loro sogno è quello di riuscire a fare un turno senza fare una multa, controllare 20 autobus e trovare solo passeggeri in regola, magari tutti abbonati, sai come sarebbe bello il lavoro del controllore!
Ma questo è un sogno e la cittadinanza preoccupata vuole delle risposte, qualcuno le deve dare e noi le pretendiamo. Ma un consiglio, quando salite su un autobus, rilassatevi, godetevi il viaggio, non ve la mettete la paranoia su chi fa il biglietto e chi no! State tranquilli, è un circolo vizioso e non ne uscite più fuori, l'importate è che voi siate in regola, il piacere di essere il regola, il piacere di pagare un servizio che state utilizzando, i controllori sanno dove andare se vogliono fare multe, sul primo autobus che passa senza tanti giri, magari un giorno forse sarà il tuo, nel frattempo polleggio, che i problemi della vita sono altri!

martedì 22 aprile 2008

Antigua e Barbuda


Dopo un paio di post un po' "polemici" è giusto che si ritorni all'ordine, sono tempi duri, ma non dimentichiamoci che questo è un blog dove si raccontano storie, e questa che vi sto raccontando è una storia di controllori e abusivi dove tutto il mondo è paese!
Non ricordo se l'ho mai scritto ma tra i controllori, un po' per sdrammatizzare, un po' per competizione, si fa una piccola gara a chi riesce a fare multe a tutto il mondo.
Spieghiamoci, sulla copertina del blocchetto dei verbali esiste un siglario, tra le varie informazione che bisogna scrivere su un verbale c'è la nazionalità, tre caratteri, una sigla, le solite te le ricordi a memoria, a volte bisogna andarlo a consultare, e quando trovi una nazionalità nuova aggiungi un pallino affianco alla sigla, vince chi ha più pallini!
Ci sono alcuni pallini che valgono molti punti e l'altro giorno il giovane controllore ha fatto un colpaccio, anche se a mio avviso c'era il trucco, ma ve lo dico solo a voi, che non si sparga la voce, la competizione è lunga e non capita molto spesso di beccare un abusivo dei Caraibi che gira a scrocco sull'autobus, visto che da loro, mi sono informato, sali se paghi, altrimenti ciccia!
I controllori salgono sull'autobus, una ragazza, bionda, occhi azzurri, ben vestita, si alza di scatto, indovinate a chi chiederanno per primo il biglietto i controllori? Neanche a dirlo. "Biglietto signorina?", indovinate quale scusa usa la signorina? Neanche a dirlo. "Sono appena salita!", "A dire la verità lei era comodamente seduta!", si prosegue con un classico "Non sono della città!", non si sa però come mai nonostante non fosse della città ha riconosciuto i controllori in borghese appena hanno messo un piede sull'autobus, "Mi dispiace signorina ma serve un documento!", lei chiede "Perché?", questa domanda mi fa sempre sorridere, "Perche?", per quale motivo un controllore che trova una persona senza biglietto chiede un documento? Esiste ancora qualcuno che quando deve avere dei soldi accetta una stretta di mano?
Ma lei non era della città, forse dalle sue parti funziona cosi, purtroppo dalle nostre parti un documento è più sicuro, non che non ci fidiamo dei dati a voce, ma noi la fiducia nel farti salire senza chiederti il biglietto l'abbiamo messa, tu l'hai tradita nel non farlo, quindi non è una questione di sfiducia, e che hai già dimostrato di non essere una persona affidabile ed onesta, una seconda possibilità, purtroppo, il controllore non te la può concedere!
L'abusiva tira fuori un documento, stupore, meraviglia, una patente di guida dell'Antigua e Barbuda, io personalmente non sapevo neanche che esistesse una nazione con quel nome.
Il controllore osserva questa patente gustando già il piacere di mettere un pallino nuovo sul suo siglario, peccato che però ai fini dell'identificazione una patente dell'Antigua valga meno della tessera di Blockbuster, "Ha altri documenti signorina?", lei risponde chiedendo che cosa ci sia che non vada bene nella patente, secondi di silenzio, il controllore fa notare che i Caraibi sono un po' lontani e che forse è meglio che la multa la paghi subito, visto che il nome e cognome sulla patente erano italianissimi e il controllore conosce bene i suoi polli!
Continua la mediazione, discutendo su leggi, permessi di soggiorno e origini italiane, alla fine lei si convince di andare ad un bancomat e prelevare i soldi per pagare la sanzione, l'alternativa sarebbe stata quella di farla foto segnalare in Questura, un posto poco raccomandabile per una Caraibica bionda con gli occhi azzurri sprovvista di permesso di soggiorno!
Tutto bene quello che finisce bene, l'abusiva ha pagato la multa e giustizia è stata fatta, non convinto però ho controllato su internet, per prendere la patente in Antigua bastano 20 dollari e qualcosa non tornava sulle origini del passeggero, ma va bene lo stesso, la multa è stata fatta e per conto del controllore lei era dell'Antigua e Barbuda, quindi ai fini della competizione il punto è valido, i colleghi possono morire di invidia!
Insomma io non so quale sia il motivo ma tutto il mondo è paese, oppure tutto il mondo si adatta al nostro paese, terza alternativa invece potrebbe essere che una patente costa meno di un abbonamento, non lo sapremo mai, se mai mi capiterà di andare ai Caraibi vi faro sapere se l'omino che controlla i biglietti sull'autobus accetti la mia patente di guida, nel frattempo un consiglio, se andate in giro per il mondo, fate il biglietto, perché dalle loro parti non sono mica "tanto biondi" come da noi!

lunedì 21 aprile 2008

Stanchezza



Ci sono dei giorni che quando il controllore torna a casa dopo un turno di lavoro è un po' stanco, ma non quella stanchezza fisica tipica di chi ha lavorato molto, anche se in effetti stare in piedi tutto il giorno mantenendo l'equilibrio a bordo di un autobus ti fa venire dei polpacci da calciatore, le ginocchia fanno male e la schiena è già ridotta a pezzi dopo anni di guida.
E' una stanchezza diversa, sei un po' stanco di ripetere sempre le stesse cose, di ascoltare sempre le stesse scuse, di vedere sempre le stesse facce da abusivo, sei stanco un po' del mondo che va a puttane! Mio padre diceva sempre che i problemi del lavoro si lasciano al lavoro, quando timbri hai finito, non sempre è cosi semplice. Nel tragitto fra casa e lavoro ripensi alle multe che hai fatto, pensi alle persone che hai conosciuto, a quello che hai prodotto, si ma cosa produce un controllore?
Certo lui lavora per un azienda di servizi pubblici, dove non si vende un servizio, si garantisce, la differenza fra un azienda privata e una pubblica sta tutto li, nel pubblico non si vende niente, anche se qualcuno si ostina a chiamare "clienti" i passeggeri, per me non sono clienti, per me sono passeggeri che salgono, fanno un biglietto, viaggiano e poi scendono, lo riescono a fare non perché pagano, ma perché c'è qualcuno che ti garantisce che un autobus passerà ad una certa ora, in un certo punto e ti porterà in un certo posto, semplice, non si vende niente, si vende quando c'è qualcuno che compra, l'autobus invece, passa anche se nessuno lo paga, perché è un servizio pubblico!
Chiaro, lo paghiamo con le tasse che tutti i cittadini versano, e le aziende garantiscono quello previsto dalla legge, ne di più ne di meno, il biglietto è un obolo, perché rispetto al cittadino che non ha mai preso un autobus, tu che almeno lo usi, un euro di biglietto lo vuoi pagare?
Invece la fuori, in città, c'è chi queste cose non le capisce, la gente pretende, e se non vede un servizio che reputa accettabile sceglie di non fare il biglietto, perché non vai a piedi se non ti piace il servizio? Ecco, io sono un po' stanco di queste persone, sono stanco dei loro problemi, che su un autobus non ci stanno a dire un cazzo, i miei li lascio a casa, tu che prendi un autobus pure.
"Ma l'altra mattina una corsa è saltata e sono arrivato a lavorare tardi!", "E allora?", ti risponde il controllore, sei su autobus e sull'autobus ci vuole il biglietto, che mi frega a me se tu fai tardi al lavoro, se la mattina c'è traffico in tangenziale, pretendi dal benzinaio un pieno gratis? Suppongo di no, però pretendi invece se l'autobus è in ritardo di girare a gratis, non funziona cosi nella vita reale!
Non lo metto in dubbio, forse il servizio non è efficiente come vorresti, ma di chi è la colpa?
Io, guardando il mondo dall'altra parte dell'obliteratrice, ho le mie idee, tu le tue, ma sull'autobus non contano le idee, il motore del futuro si dice vada avanti a cazzate, ma per adesso va avanti a gasolio e risorse umane, quelle abbiamo e quelle usiamo, al meglio delle nostre possibilità, quindi non rompete i maroni che per adesso le cazzate non servono a niente!
Sono stanco, dopo l'ennesimo turno di notte, il controllore è un po' stanco, stanco di salire su un autobus con 10 persone e scendere con 10 verbali, stanco di prendere insulti da gente che a mio avviso meriterebbe solo di essere scaraventata al volo giù dal mezzo, stanco del cittadino "modello" che si lamenta che il mondo va a farsi fottere, ma se poi gli chiedi cosa fa lui per migliorarlo ti risponde "Ma io pago le tasse!".
Ciccio, le tasse le pago anch'io, però mi faccio un culo grande come una capanna per garantirti il servizio, tu cosa fai? Certo mi pagano per questo, ma non abbastanza per sentire le tue frustrazioni, le tue lamentele e per sentirmi responsabile del fatto che l'autobus non è passato all'orario giusto. L'operaio della FIAT secondo te se lo mette il problema che i ricambi costano un bordello, che la Panda non viaggia come una Mini, già me li vedo i possessori della Duna davanti agli stabilimenti Mirafiori ad offendere gli operai che escono dalla fabbrica perché hanno assemblato una macchina di merda! L'unico vantaggio dell'operaio FIAT e che se ti trova un tipo cosi fuori dalla fabbrica gli risponde a modo, magari appendendolo a testa in giù al palo della luce, il controllore invece no, lui incassa, e non è pagato per questo, lui lavora per il pubblico, e il pubblico bisogno ascoltarlo, dargli ragione e magari chiedergli anche scusa!
Io viaggio su una 126 BIS del 1989 made in Polonia, dopo la Duna è la macchina peggiore che abbia mai prodotto la FIAT, ma non mi lamento, l'ho pagata 206 euro all'asta su eBay, con 20 euro ci faccio 320 chilometri, certo il motore scalda, il nonno in bicicletta va più veloce, ma costa poco e mi porta dove devo andare, un po' come l'autobus. Adesso si è rotto il cambio, e mi serviranno un bel po' di soldi per metterla a posto, ma dei miei problemi a voi non interessa molto suppongo, un po' come al controllore dei problemi del passeggero, io pagherò un cambio nuovo, voi pagate il biglietto, e non rompiamoci le palle a vicenda, che ognuno ha i cazzi suoi e io sono un po' stanco di ascoltare i cazzi di quelli che non fanno il biglietto!

martedì 15 aprile 2008

La carogna



Per fare il controllore ci vuole una certa lucidità mentale, non sempre si ha, anche i controllori hanno i loro problemi, ma si lasciano a casa, l'abusivo invece i cazzi suoi tende sempre a raccontarli al controllore.
Adesso è chiaro che come nella pubblica piazza anche l'autobus vince chi la spara più grossa, una mamma malata fa punti, se sei senza lavoro, dipende, dalla linea e dalla zona, esempio, se hai un I-Pod al collo con un cappellino Dolce e Gabbana e sei su una corriera piena di operai di una fonderia, tutti in regola, non tirare fuori la storia che non hai da lavorare e non hai i soldi del biglietto, il controllore prenderà in tuo scalpo e lo mostrerà alla folla!
Insomma, se fai la parte dell'abusivo "caso-pietoso", può andarti bene come può andarti male, il controllore in questi casi cerca sempre lo sguardo dell'abbonato, dei passeggeri, lo fa anche l'abusivo. Parliamoci chiaramente, se sei veramente "appena salito" c'è sempre chi conferma la tua versione, la credibilità dei testimoni va sempre in base al titolo di viaggio, un abbonato annuale vale di più di un corsa semplice, se l'abbonato conferma sei salvo, altrimenti puoi anche raccontare la storia dell'amico in fin di vita, la multa la prendi, se non hai impietosito l'abbonato figuriamoci il controllore, non hai vie di fuga!
"Carogna!", certo hai appena preso una multa mentre il tuo migliore amico giace morente in ospedale, quale parola migliore per descrivere il controllore, purtroppo non hai visto lo sguardo del passeggero seduto dietro di te che scossava la testa mentre giuravi di essere appena salito, quando hai tirato fuori la storia dell'amico in bilico tra la vita e la morte, il fatto che ti abbia detto "Tutte queste storie per una multa!", poteva farti capire che forse non era il caso, ma non c'è stato verso, hai insistito, chi è la carogna?
Un paio di ore dopo, sullo stesso autobus, di ritorno dall'ospedale lo stesso signore rincontra il controllore, "Lo sa deve era salita la signorina?", "In stazione!", 15 minuti prima, "Lei come fa a saperlo?", elementare caro passeggero, l'abusiva presentava un titolo extraurbano non timbrato, non timbrato per distrazione a causa della triste notizia, abitava fuori città, ha preso una corriera, non ha fatto il biglietto, è scesa in stazione e ha preso il primo autobus urbano per andare verso l'ospedale, due autobus, quasi 1 ora e mezzo di viaggio e nessun biglietto valido, se poi ci aggiungi che non aveva l'eventuale biglietto del ritorno e che quel biglietto non usciva dal portafoglio da almeno 2 anni, forse una multa ci stava, anche se la storia fosse stata vera!
Il passeggero parlante non era della città, era con il figlio, la mamma era ricoverata, loro facevano avanti indietro tutti i giorni, treno, autobus, ospedale, ma avevano il loro multi corsa, e anche per lui la storia patetica dell'abusivo caso-pietoso non era credibile, certo può succedere, ma non sempre sei credibile. Una volta un ragazzo alla richiesta di un biglietto raccontava la storia che stava tornando da un funerale, estrae il portafoglio dalla tasca, lo mette nelle mani del controllore e si mette a piangere, sono scesi, il ragazzo non smetteva di piangere, il controllore gli ha rimesso il portafoglio nella tasca della giacca, grazie e arrivederci, per il controllore l'abbonamento era dentro il portafoglio, non c'è stato bisogno di aprirlo, quando vedi uno stornello di 1.85 "fricchettone"che piange davanti ad un controllore tappo, è molto probabile che sia abbonato!
Io non so chi sia la carogna, ma se hai la scusa giusta conosco controllori che sanno come essere iene, ma sei già morto nel momento in cui sei salito senza biglietto, un suicidio, quindi chi si nutrirà delle tue carni non ha importanza, perché i controllori saranno cattivi, ma non sai quanto possono essere avvoltoi gli abbonati!

sabato 12 aprile 2008

Carta stampata 6


Ultimamente la carta stampata si sta dando un gran da fare, il nemico pubblico numero uno per la cittadinanza indignata è diventato il controllore, c'è chi li vuole più qualificati, c'è chi li vuole con più buon senso, c'è chi li vuole più cortesi e c'è chi non li vuole proprio, l'unica consolazione è che chi si lamenta è sempre l'abusivo. In molti pensano di non essere abusivi, pensano che gli abusivi siano diversi da loro, ma come ho sempre detto e scritto, se non hai il biglietto sei un abusivo, poi se il tuo motivo per la mancanza è più o meno valido, non importa, nessuno ti giudica, devi solo tirare fuori un documento e farti fare la multa, il controllore non deve dire una parola, tu neanche. Se parli, se ti inventi una scusa, valida che sia, non ti puoi lamentare se anche il controllore apre la bocca, lui dovrebbe limitarsi a copiare i dati del tuo documento stando in silenzio, se lo costringi a professare parola nei tuoi confronti, la colpa è solo tua, non dello scarso buon senso del controllore, non hai il biglietto, non hai rispettato del regole del viaggio, paghi la multa, semplice!
Partiamo dal signor Angelo, dipendente della regione, come se il fatto che lavora per un ente pubblico ti mettesse al di sopra dell'operaio, dello studente o dell'extracomunitario, se non sei in grado di mostrare un titolo di viaggio valido, sei un abusivo come tutti gli altri. Un classico quando si fanno controlli in zona stazione è quella "Ho fretta che mi parte il treno!", allora facciamo in fretta, tira subito fuori un documento, scendiamo dall'autobus, il controllore compila in tutta fretta il verbale e poi vai a prendere il treno, non perdere tempo in scuse inutili, in caso contrario non ti puoi allontanare del pubblico ufficiale, il controllore, i passeggeri paganti non possono perdere tempo per le tue "lagne", l'autobus deve proseguire la sua corsa, se sei lesto bene, altrimenti scendi appena il controllore ti ha identificato, lo prevede la legge, non esiste il sequestro di persona. Immaginate di essere in macchina e un vigile vi ferma, un pubblico ufficiale, vi contesta il mancato rispetto di una legge, tipo siete passati con il rosso, infrazione che prevede una sanzione amministrativa, nel caso del biglietto degli autobus le regole sono dettate dalla Legge Regionale n.30 del 2/10/98 che prevede una sanzione amministrativa in caso di irregolarità nell'utilizzo del titolo di viaggio, secondo voi se provate ad allontanarvi con la macchina cosa succede? Se il vigile vi trattiene fermi è sequestro di persona? Ecco provate per un attimo a immaginarvi la situazione del vigile e provate a raccontargli che dovete prendere un treno, ditegli anche che siete un dipendente regionale, ingranate la prima e allontanatevi pensando di denunciare la cosa sul giornale della città, chiedete al vigile di usare il buon senso e vedete cosa succede. Il mio parere personale...caro signor Angelo, hai visto proprio un bel mondo, i dipendenti regionali hanno abbonamenti annuali scontati, molto scontati, e si vede che chi non paga si permette anche il lusso di parlare, se fosse per me il buon senso lo utilizzerei per toglierle il suo abbonamento annuale scontato visto che non lo merita, provare a pagare il prezzo pieno come tutti e rispettare le regole come tutti gli altri, nessun privilegio, questo a mio avviso sarebbe buon senso!
Passiamo alla seconda lettera della signora Cristina, analizziamola bene, cercando di valutare i fatti e lasciando da parte le opinioni personali. Situazione, la signora Angela si trova il via Felsina alle 16 e 25 del pomeriggio di un giorno feriale, sono in due e decidono di prendere l'autobus.
Certo potrebbero guardarsi intorno e scoprire che in quella zona tra centri commerciali, bar tabacchi ed edicole un posto dove comprare un titolo di viaggio c'è, ma sarebbe troppo sbattimento per lei e sua figlia, e l'azienda non vuole che i suoi passeggeri si sbattano troppo, mette sugli autobus delle emettritrici automatiche. Naturalmente ogni apparecchiatura automatica ha un suo corretto utilizzo, le istruzioni sono affisse ad ogni fermata dell'autobus, siccome noi siamo persone che hanno interesse a utilizzare al meglio i mezzi pubblici dedichiamo alcuni secondi a leggerle insieme:

Innanzitutto partiamo con "PER ESSERE SEMPRE IN REGOLA SUL BUS: ATTENZIONE AL CARTELLO", cioè per stare dalla parte dei bottoni, l'azienda mette un cartello dove ti dice che devi stare attento al cartello, siamo a livelli di paranoia, ma questo serve perché in molti tendono a fregarsene dei cartelli "Ma secondo lei ho il tempo di leggere i cartelli?!?", un cane che si mangia la coda, magari leggere i cartelli potrebbe essere un ottimo passatempo mentre si aspetta l'autobus, magari, purtroppo mi dimentico sempre che ci consideriamo cosi intelligenti da non aver bisogno di leggere i cartelli, per poi trovare una marea di Albert Einstein senza biglietto sull'autobus.
Perseguiamo con la lettura, e si parte con la regola generale, la madre di tutte le regole "OCCORRE PREMUNIRSI DI TITOLO DI VIAGGIO PRIMA DI SALIRE", se non sei stupido capisci subito che l'ideale sarebbe andare alla rivendita più vicina e comprare un biglietto casomai a bordo del mezzo, per un qualche motivo non dipendente dall'autista, dal controllore o dall'azienda, l'emettritrice fosse guasta, magari intuendo che forse una macchina si può rompere, finire la carta, riempire la cassa, e lungo il percorso sostituirla in linea costituirebbe un disservizio per i passeggeri che aspettano alla fermata, non vorremmo mica creare un disservizio solo perché qualcuno non si sbatte a procurarsi un biglietto?
Insomma l'emettritrice serve a compensare il fatto che forse dopo esserti sbattuto a cercare una rivendita, se ti trovi in un quartiere isolato, se l'ora tarda o il giorno festivo ti fa trovare ogni esercizio commerciale chiuso, hai anche, e ripeto anche, la possibilità di comprare il titolo a bordo!
A questo punto dopo un estenuante ricerca del titolo, e solo a quel punto, si potrebbe decidere di farlo a bordo, ma attenzione, un cartello verde o rosso, grande circa 30x100 cm, in prossimità delle porte di salita ti avvisa se a bordo l'emettritrice funziona. Poi c'è da valutare un altra cosa, l'autobus non è una agenzia di cambio, se vuoi il biglietto con la macchinetta devi avere monete da 10, 20, 50 centesimi e un euro. Tutte queste informazioni sono indicate sul cartello alla fermata, sul cartello alla porta di salita e sull'emettritrice, ma questo alla signora Cristina deve essere sfuggito, visto che, sue parole "Accostatami alla dispensatrice di biglietti con 2 monete da 2 euro constatavo che era fuori servizio", certo il problema era la macchinetta fuori servizio, non che comunque non sarebbe riuscita a fare i biglietti visto che non aveva le monete giuste per farlo, ciò non toglie che la macchinetta fuori servizio era già segnalato da un cartello ben visibile da terra. Adesso io mi chiedo, se la "dispensatrice" andava come avrebbe fatto a fare i biglietti con una moneta da due euro? Avrebbe chiesto ad un altro passeggero di cambiarli o si sarebbe seduta tranquillamente perché all'estero gli autisti vendono i biglietti e quindi non è un problema suo se lei non è riuscita a farli in Italia? Io di fisica quantistica non me ne intendo, però qualcuno prima o poi mi deve spiegare la teoria che un battito d'ali di farfalla in Cina fa scatenare un uragano in America, e se all'estero gli autisti fanno il biglietto in Italia la gente gira a gratis sull'autobus, è una teoria che non capisco, vi prego spiegatemela!
Ma la signora Cristina, non è convinta, a bordo ci sono i controllori, che di fisica quantistica non ci capiscono un marone, nella loro misera logica binaria esiste solo zero e uno, hai il biglietto e non hai il biglietto, e in questo caso ci sono due passeggeri privi di biglietto, che avrebbero potuto comprarli a terra, che avrebbero potuto scegliere di non salire visto che era segnalato, ma se ne sono fregati, sono sicuro che se ne sono fregati in maniera cortese, ma il controllore cosa vuoi che ti risponda, sei senza biglietto e se vuoi ti faccio una multa, non capisco dove sia la scortesia.
Adesso io sono malizioso e in più ho sentito direttamente il controllore "scortese", che nella sua scortesia non ha fatto i due verbali sacrosanti e ha invitato le due signore a scendere e prendere l'autobus successivo, che sarebbe passato dopo 7 minuti, quei sette minuti che potevi dedicare alla ricerca del titolo prima di salire sul mezzo o al massimo per cercare di cambiare i soldi, visto che comunque con 2 euro il biglietto a bordo non si fa, ma la situazione secondo me si è svolta in un altra maniera, le due donne sono salite, si sono accorte dei controllori e a quel punto si sono poste il problema del biglietto, dando poi la colpa al disservizio e alla poca professionalità dei controllori.
Il mio parere personale...cara signora Cristina anche lei ha visto un bel mondo, gli autisti che all'estero fanno i biglietti guadagnano il triplo che in Italia, accettano solo soldi contati e non danno resto, quindi lei e i suoi bei due euro all'estero non sareste neanche saliti su un autobus, all'estero i controllori in maniera cortese le avrebbero fatto una multa, nel suo caso 2, da noi invece a persone come lei gli si da anche la possibilità di sputare sopra al lavoro di gente che tutto il giorno si fa un mazzo grande come una casa per gestire in Italia un servizio di trasporto pubblico, e non all'estero dove esistono passeggeri un po' più educati che leggono le istruzioni per l'uso prima di prendere un autobus, a mio avviso si deve soltanto vergognare e provare anche lei ad aumentare il suo livello di cortesia, che i controllori e gli autisti nel suo caso sono stati fin troppo cortesi!

mercoledì 9 aprile 2008

L'amico immaginario


Certo! Va bene! Lo posso capire! Quaranta euro di multa pesano a tutti, io stesso ho preso l'ennesimo bollino per una distrazione, sarebbe troppo facile ammettere di aver sbagliato e pagare per le proprie distrazioni, nel mio caso non ho speranze, l'occhio elettronico delle preferenziali ha visto bene, ho controllato su internet, ma se davanti hai un controllore forse una possibilità di scampare la sanzione si trova, basta avere la scusa giusta!
Adesso è più di un anno che ho aperto questo blog, ed è quasi due anni che il giovane controllore si fa nuovi "amici" in città, pensi di averle sentite tutte, ma c'è sempre l'autobus giusto dove trovare una bella storiella di controllori e abusivi da raccontare.
Fine turno, i controllori ormai sono stanchi, ultimi autobus, la linea è una di quelle toste, quando il controllore sale deve fare una rapida valutazione, la parola d'ordine è "NO BEGA", che in gergo vuol dire cerchiamo di non avere problemi, si parte "soft", si inizia il controllo. La situazione è tranquilla, quando a metà autobus un ragazzo si alza, sguardo basso, "Tanto non mi vedono!" pensa lui, "Sei il primo che abbiamo puntato!" pensano i controllori, "Signore! Signore! Scusi! Biglietto per favore?", l'abusivo si guarda intorno, "Si ce l'ha un mio amico!".
Fermi tutti, quale amico? No per favore, non a fine turno, non potete inventarvi una stupidata simile, un classico "Sono appena salito!" lo si gestisce in pochi minuti, ma per l'amico immaginario i controllori non sono addestrati, però in questi casi si asseconda l'abusivo, si cerca di non farlo innervosire, "Dov'è il suo amico?", "Era qua un attimo fa!", "Lo cerchi cosi ci mostra il biglietto!".
Capiamoci, o l'amico ha un teletrasporto tascabile, oppure c'è qualcosa che non torna, intanto l'abusivo nella ricerca del suo amico tenta una sortita in direzione della porta di uscita, ma come diceva sempre mia nonna "Il gioco è bello quando dura poco" e per conto dei controllori il tempo era già scaduto, scatta la richiesta del documento.
Ora il fatto che tu neghi di avere il portafoglio diventa insopportabile mentre si nota in maniera evidente che la tasca dei tuoi jeans ha la forma di una tasca con dentro un portafoglio pieno di documenti, e il fatto che continui a sostenere la tesi dell'amico "Che fino ad un attimo fa era seduto accanto a me" inizia a far alzare il livello di tensione a bordo, ma calmiamoci tutti, siamo a fine turno, nessuno ha voglia di straordinario, interruzione di sevizio pubblico e gita in questura, cerchiamo di risolvere la questione in poco tempo, il controllore si avvicina all'orecchio dell'abusivo, gli sussurra qualcosa..."Sentimi, alla cagata dell'amico non ci crede nessuno, siamo tutti un po' stanchi e vogliamo andare a casa, il documento l'hai in tasca, e lo so, la multa l'hai già presa, non hai vie di fuga, puoi scegliere se prenderla con dignità o piantare un casino e peggiorare la situazione decidi tu cosa vuoi fare"...attimi di esitazione, il documento esce e la multa viene compilata. Non sempre funziona, in molti si intestardiscono, ma di solito hanno una scusa più sostenibile, in effetti quella dell'amico immaginario non reggeva, anche se una volta, una sola volta, un ragazzo affermava che prima erano in tre e avevano timbrato tutti e tre un multi corsa, rimasto nelle tasche dell'amico sceso la fermata prima, il controllore in un atto di benevolenza concede 5 minuti per rintracciare il portatore sano di titolo di viaggio e farlo venire alla fermata successiva per dimostrare di essere in regola, il seriale dell'obliteratrice confermava la timbratura sull'autobus giusto, tutto in regola, nessuna multa, tutto è bene ciò che finisce bene!
Insomma pagare una multa scoccia a tutti, ma ormai l'hai già presa, devi solo decidere in che modo viverla, se dignitosamente oppure renderti ridicolo agli occhi del controllore e degli altri passeggeri, per me è più semplice, domani andrò in posta e pagherò gli ennesimi 85 euro per essere passato la dove passano solo gli autobus, non farò storie, mi metterò in fila e magari avrò un segno di comprensione da parte dell'operatrice delle poste, ma dentro di me lo so, so che sono un "cazzone", nenche la soddisfazione di inventarmi una scusa "Sa com'è guido gli autobus e l'abitudine mi ha portato a svoltare sulla preferenziale!", sono sicuro che forse un vigile avrebbe capito, ma ringrazio la telecamera per non avermi indotto a far la figura dell'abusivo piagnone e rendermi ridicolo, pago e sto zitto, dignitosamente!

lunedì 7 aprile 2008

Infame


Avete mai tirato giù il finestrino della macchina e offeso una persona ferma in mezzo alla strada? Una persona che non conoscete, una persona che non vi ha fatto niente di male, un estraneo?
E ditemi la verità, avete mai offeso un controllore?
L'altra notte, sabato notte, non so cosa stava succedendo in città, ma non ho mai sentito tante offese rivolte ad un controllore nell'esercizio delle sue funzioni.
Di solito si incomincia con un classico, "Lavoro di merda!", ma non siamo alle elementari dove ti facevano disegnare il classico "Cosa farò da grande", per la cronaca io volevo fare quello che aggiustava le cose e mi disegnai con una bella tuta da meccanico, siamo sul pianeta terra e conosco tanti altri lavori non proprio bellissimi, ma ci sta, del resto stai togliendo dei soldi dalle tasche di qualcun altro, un po' come gli abusivi, anche loro non pagando il biglietto tolgono soldi dalle tasche di qualcun altro, il vantaggio del controllore è che a fine turno marca e va a casa, il lavoro di merda finisce, per l'abusivo non basta pagare la multa per pulirsi la coscienza o il "culo"come piace dire a molti, lui ci rimane una merda!
"Infame" è un altra delle più gettonate, ma non capisco dove sta l'infamata, cioè sei salito senza biglietto, lo sapevi o no che se salivano i controllori ti avrebbe fatto una multa?
Adesso mi chiedo cosa si aspetta l'abusivo, del resto nessuno ti aveva promesso niente, l'idea di farla franca era un concetto tuo e solo tuo, sei un abusivo, non ci puoi fare niente, l'azienda in piena fiducia e speranza nei confronti dei suoi clienti non ti controlla quando sali, non ti controlla tutte le volte che prendi un autobus, si affida alla tua buona fede, e a casa mia di solito l'infame e quello che ti tradisce, quello che approfitta della tua buona fede.
Certo, molti abusivi parlano di "buona fede" con molta facilità, e nessuno la mette in dubbio, ma ormai è troppo tardi, se sei senza biglietto non puoi essere in buona fede, "Lo volevo fare ma..", se lo volevi fare lo facevi, qualcuno dice anche "Ho cercato tanto ma non sono riuscito a trovarlo!", e sali lo stesso? "Ho cercato tanto un taxi, ma non l'ho trovato, per questo ho rubato una macchina!", è chiaro che non è la stessa cosa, ma il concetto è quello. Qualcuno dice "Avevo estrema urgenza e lo preso al volo!", altri tirano fuori gli "esempi", "Ma se uno deve andare in ospedale da una persona malata, che fa non ci va!", certo che ci vai, nessuno te lo impedisce, ma la multa te la prendi lo stesso, a parte che se davvero ho un urgenza e il controllore mi ferma gli do il documento e basta, me ne frego della multa, non perdo tempo in inutili piagnistei e suppliche!
Quando invece si tocca la famiglia, offendendo genitori e figli, secondo me si esagera, li si va fuori dal seminario, a volte i controllori non ci discutono neanche con certe persone, a volte con i soldi della querela ci vanno in ferie. Qualcuno tira fuori i le "sfighe" personali, mamma malata, senza lavoro, povertà, e il controllore "bastardo" senza pietà multa. Bastardo a chi? Come ti permetti? Vuoi che ti racconti i problemi che ha il controllore? Te ne frega qualcosa a te dei problemi del controllore? Penso proprio di no, idem per i controllori, dei problemi dell'abusivo non gliene può fregare di meno, non gliene deve fregare di meno, ognuno ha i suoi e se li risolve da solo, i problemi di casa si lasciano a casa, sull'autobus devi avere il biglietto, perché è cosi, non l'ha deciso il controllore, se sali accetti le regole, e le regole parlano chiaro. "All'inizio del viaggio il passeggero deve essere in regola...", e il viaggio non incomincia alla fermata successiva, il viaggio incomincia appena metti un piede sull'autobus e raggiungi la macchinetta, 2 metri, che si percorrono in 5 secondi, non ti puoi distrarre, l'infame non è il controllore che ti sorprende senza biglietto, l'infame è l'abusivo, che inventa scuse per evitare la multa, come ti puoi dimenticare? Ti sei mai dimenticato di pagare il caffè al bar? Ti sei mai dimenticato di pagare al ristorante? Mi spiegate come mai la gente si "dimentica" di timbrare il biglietto e il stronzo è il controllore che ti fa la multa?
Se sei "svampito" la colpa è solo tua, oppure non ci sono i distratti, non ci sono i rincoglioniti, non ci sono i lenti, ci sono solo i furbi o pseudo tali, che offendono i controllori non perché gli stanno facendo 40 euro di sanzione, ma perché se ne sono resi conto, che in fondo in fondo, tolta la mamma in ospedale, la tabaccheria chiusa, il prezzo del petrolio e governo ladro, sei solo un pollo che ha preso la multa perché hai voluto risparmiare un euro, un solo, miserabile, fottusissimo euro di merda, sempre per rimanere in gergo da autobus!
Chiedo scusa per i toni un po' polemici del post, se qualcuno da queste mie parole si sente offeso me ne dispiace, ma non fateci caso, dopo un po' alle offese ci si fa l'abitudine, parola di uno che se ne intende, provate vuoi a fare una multa a uno il giorno del suo compleanno, il sabato sera, mentre ritorna a casa con i suoi amici all'una di notte, una fermata prima del capolinea, e poi ne riparliamo!

giovedì 3 aprile 2008

Imprinting


Imprinting : in etologia e psicologia è la forma di apprendimento di base, che si verifica in un periodo della vita detto periodo critico quando si è predisposti biologicamente a quel tipo di apprendimento.
(fonte Wikipedia)

I primi studi sull'imprinting vennero fatti da Konrad Lorenz su delle oche: egli studiò come esse subito dopo la nascita identificano la propria madre nel primo oggetto o persona in movimento che vedono. Adesso per i controllori non so se è la stessa cosa, ma di solito la prima multa della giornata, o meglio la prima persona che ti fa girare i maroni, condiziona tutto il resto del turno di lavoro.
Spieghiamo meglio, ogni abusivo è tipico, tutti pensano di essere speciali, tutti pensano di essere diversi, più furbi, di essere i primi, mi fanno morire ancora quelli che tentano di falsificare l'abbonamento con la colla, una tecnica usata già da molti miei compagni di scuola fin dal lontano 1983...Pirloni!!!...Per fare un bel lavoro dovete riprodurre lo stesso spettro di luce al neon dell'autobus, altrimenti il controllore se ne accorge subito, dal riflesso, dal colore, dalla cromia dell'inchiostro e dal fatto che avete la faccia da abusivo con un abbonamento falso in mano, siamo nel 2008, i controllori girano con il raggio UV e i tempi della scuola sono passati, cerchiamo di migliorare, non sei più il "più furbo", sei solo un abusivo come tanti altri!
Insomma gli abusivi sono tutti uguali, ma divisi in precise categorie, accomunate dal solo fatto che sono senza biglietto, ogni categoria si comporta allo stesso modo, tutti con gli stessi atteggiamenti, le stesse scuse, per ogni tipo di persona sarei in grado di dirvi come si muoverà, cosa ti racconterà, e vero che sull'autobus siamo tutti uguali, senza distinzioni, ma ognuno ha il suo modo di fare. Se il primo "caso peso" della giornata è ad esempio uno studente fuori sede, non c'è pezza, per quel giorno, tutti gli studenti fuori sede non avranno scampo, il controllore andrà alla ricerca di studenti fuori sede senza biglietto, anche davanti al "più in buona fede", non ci saranno scuse, nessuna pietà, verrai multato! Adesso non me ne vogliano gli studenti fuori sede, era un esempio tanto per capirci, è stata la prima cosa che mi è venuta in mente!
A volte l'imprinting può durare tutto un giorno, a volte tutta una carriera, ho visto controllori litigare per un abusivo "No, lascialo a me, me lo lavoro io!", la cosa può essere vista anche al contrario, ogni controllore ha anche la categoria di abusivi "buoni", c'è sempre una scusa buona per evitare una multa, soprattutto quando a suggerirtela è il controllore, capita, non tanto spesso, non in maniera diretta, sta poi a te percepirla e farla tua, se non lo capisci vuol dire che la multa te la meriti proprio.
In molti pensano che basti essere accondiscendenti, ammettere l'errore e il controllore non ti fa la multa, non funziona cosi, tutto va in base all'imprinting, dipende come è andata la giornata, con chi ha discusso il controllore sull'autobus precedente, il giorno prima, il mese prima, se becchi il controllore che ha preso di punta con una determinata categoria, puoi essere anche Madre Teresa di Calcutta, ma se quel giorno una suora ha mandato a "farsi benedire" il controllore, fidati che oggi, se non accade un miracolo, se il santino che metti nelle mani del controllore non si tramuta in abbonamento, ti prendi una multa e non me ne vogliano le suore!

mercoledì 2 aprile 2008

Ultima timbratura

Trentatré anni, quattro mesi, un giorno. Ore sei e trentasette del mattino, un martedì come tanti altri, la città si sveglia, i primi autobus è già un paio di ore che girano, nessuno lo sa, ma tra un minuto mio padre va in pensione!
Quando mio padre è entrato in azienda aveva più o meno gli stessi anni che avevo io quando ho iniziato ad osservare il mondo stando dall'altra parte dell'obliteratrice, 24 anni, io non ero ancora nato, sono arrivato un anno dopo, di solito i figli si fanno quando ci si sistema e trentanni fa, fare il tranviere, il conducente di autobus, era una lavoro invidiabile.
Da piccolino mi ricordo pomeriggi interi passati accanto al posto guida mentre mio padre guidava, poi sono cresciuto e ho imparato ad andare da solo, io ci sono cresciuto sugli autobus, giravo gratis, tessera parenti, no motorino, no mio padre che mia accompagnava nei posti, autobus, mezzo pubblico, il famoso "Menarini 55 posti", la risposta che davo sempre quando mi chiedevano che motorino avevo.
Ho visto i capelli di mio padre diventare grigi e il mondo cambiare, odiavo gli autobus, ho passato tutta la vita a corrergli dietro, gli autisti che mi lasciavano a piedi, corse che non passavano mai, ore e ore ad aspettare corriere, una vitaccia, ma non mi potevo lamentare, lamentarsi del servizio era un po' come sputare nel piatto dove mangiavi e questo non era bello agli occhi di mio padre, poi è arrivata la tanto attesa maggiore età e di conseguenza la patente, non presi più un autobus per un bel po' di tempo, ma non mancavo mai di fare un giro con papà, non dovevo andare da nessuna parte, stavo solo li ad osservare il mondo insieme a lui!
Poi un giorno, un giorno qualsiasi, mi sono trovato la domanda di assunzione sulla mia scrivania, avevo già il mio lavoro, un buon lavoro, nessuno ci crederà ma aggiustavo ascensori, ero un tecnico specializzato, l'ho fatto per nove anni ed ero anche abbastanza bravo, ma non so perché, la tentazione è stata forte, ho compilato la domanda, 1200 persone al concorso, 50 posti disponibili, 17esimo, e sono diventato un autista!
Non ho mai avuto il piacere di dargli il cambio "in linea", dopo vent'anni di guida, un'operazione alla schiena e qualche acciacco è passato al ruolo di garagista, ma era lo stesso, lo vedevo sempre, quasi tutti i giorni, era quella persona che quando riportavo in deposito l'autobus mi chiedeva come era andata la giornata, "Tutto bene Pa'!", lo salutavo e andava a casa mia!
Lui non ha mai voluto fare il controllore, lo considerava un lavoro pericoloso e poi diceva sempre che litigare con le persone non era un buona cosa, poi lui fa parte di un altra generazione, di quelli che hanno visto i bigliettai a bordo, per lui non ha senso andare in giro a stanare abusivi, se paghi sali, altrimenti vai a piedi, altra scuola, altra generazione di autisti!
A volte quando sento abusivi chiedere di chiudere un occhio penso a mio padre, 30 anni a farsi il sedere piatto e mai un "grazie!" e tu chiedi clemenza perché hai "semplicemente" fatto due fermate e ti eri dimenticato di fare il biglietto? Non tanto per i soldi, tanto nello stipendio di mio padre non cambiava nulla, ma come gesto simbolico, per dirgli grazie dei suoi trentanni dedicati a portare il tuo sedere da una parte all'altra della città, per questo il controllore ti fa la multa, non per i soldi, anche a lui non cambia lo stipendio, un gesto simbolico, cosi magari la prossima volta che sali su un autobus, quando passi affianco all'autista per ringraziarlo ti ricordi anche di fare anche il biglietto!
A proposito di biglietto, il minuto è passato e mio padre non lavora più in azienda, adesso è in pensione, adesso gli autobus non sono più un suo problema, adesso è un passeggero come tutti gli altri, adesso anche lui deve fare il biglietto, non so se lo farà, penso di si, io se fossi in lui dopo trentanni passati a farmi il mazzo al volante di un bestione di 18 metri non penso che farei il biglietto, nel frattempo comunque gli ho detto qualche trucco che può sempre servire quando incontra un controllore, specie se si tratta di suo figlio!


Mio Padre che sistema l'ultima obliteratrice 4 minuti prima di andare in pensione!