Carta stampata 4
Mi sarebbe piaciuto scrivere sotto questo articolo la didascalia "SENZA PAROLE", ma come sempre gli scribacchini della carta stampata devono fare notizia, e il povero Carlos che viene picchiato dall'autista era una notizia troppo ghiotta per non pubblicarla, e dopo le settimane in cui venivano picchiati gli autisti e i controllori, siamo tornati alla normalità dove i cattivi sono quelli che tutti i giorni si fanno un "mazzo tanto" per garantire il servizio di trasporto pubblico della città! Naturalmente la vicenda si è svolta in un altra maniera, ho parlato con l'autista in questione , una persona con più di 20 anni di servizio impeccabile e per fortuna che al mondo ci sono anche persone oneste che dopo aver letto questo articolo sul giornale hanno chiamato l'azienda per discolpare l'autista e dare una versione differente sulla vicenda, e mi sa che sto giro Carlos la sparata troppo grossa e pagherà per questo, ma qualcuno potrebbe dire che sto difendendo un collega, quindi non racconterò come è andata la vicenda, mi limiterò a fare quelle domande che farebbe un qualsiasi lettore di questo articolo di giornale e che dovrebbe farsi un giornalista serio prima di scrivere delle "cazzate" sul principale giornale della città!
La prima cosa che chiederei a Carlos è "Dopo averti colpito a calci e pugni, perché non hai chiamato la polizia o un ambulanza, ma sei rimasto sull'autobus per altri 25 minuti fino all'arrivo in città, e soprattutto gli altri passeggeri dopo aver visto un autista picchiare un passeggero lo hanno lasciato guidare per altri 25 minuti, nessuno ha detto niente, nessuno ha chiamato la polizia, l'azienda, niente?!?", cioè, l'autista si alza pesta un povero ragazzo messicano, si risiede al posto guida, anzi a suo dire è stato costretto da altri cittadini extracomunitari, e nessuno dice niente?? Ma andiamo oltre, il povero Carlos, una volta arrivati in via Farini, al capolinea del 96, non chiama una pattuglia, visto che l'autista e li che si fa capolinea, va a comprare una scheda telefonica per chiamare la ragazza, "Scusa Carlos, ma la tua ragazza è una poliziotta, un avvocato un bounty killer?", la domanda nasce spontanea, ma evidentemente il giornalista non ci pensa, fa più caso al fatto che l'autista fermo al capolinea e non si può allontanare dal mezzo, a differenza di Carlos che poteva andare in questura distante meno di 600 metri, non contento di averlo pestato, a dire di Carlos, si prende anche la briga di minacciarlo di nuovo, qualcosa di strano c'è, un dubbio ti viene, ma forse sono io che sono prevenuto! In più c'è una discordanza nell'articolo, prima dice che è andato all'ospedale Maggiore a farsi refertare e poi a fare la denuncia, poi dice di essere andato a fare la denuncia solo dopo che lo ha rivisto, premetto che chi è stato al Maggiore sa che non esci prima di 4 ore, se poi ci aggiungi che è dall'altra parte della città, ci sono quasi 5 ore di buco, e se il fatto è successo nel pomeriggio e l'ultima corsa di 96 è alle 20 e 40, Carlos quando lo hai ribeccato l'autista, prima o dopo di decidere che avresti potuto tirare su dei soldi dall'accaduto? Poi c'è un ultima cosa, la foto, sembra quasi presa in un luogo tranquillo e appartato, qualcuno potrebbe pensare che dopo aver chiamato un giornalista amico, tutte e due, giornalista e povero messicano vengono dalla Facoltà di Scienze Politiche, non so se nella stessa città, si sono seduti tranquillamente a raccontare questa disavventura e i giornali ci vanno a nozze con queste cose, scrivono, poi se rovini la reputazione di una persona e di un'azienda, chi se ne frega, se domani il controllore incontra un messicano senza biglietto sai che bell'accusa di razzismo ne salta fuori, ci sono i precedenti!
Concludo ringraziando il giornalista, Carlos e il suo testimone olandese, grazie, a nome di tutti i dipendenti dell'azienda, degli autisti, dei controllori, e delle persone oneste che girano sugli autobus, ci volevano proprio, persone come voi sono l'orgoglio di questa città, VERGOGNATEVI!!!!!!!!!!