sabato 24 maggio 2008

L'ultima cartuccia

Quante multe fa un controllore in un giorno?
Dipende, dalla linea, l'orario, il giorno della settimana, non centra la voglia di lavorare, non è una questione di voglia, gli abusivi vengono da soli, che tu lo voglia o meno, c'è chi dice che i controllori vadano a caccia di abusivi, credetemi non c'è bisogno di sbattersi tanto, basta salire su un autobus a caso e un verbale lo fai sempre, poi può essere più o meno difficile farsi dare un documento, ecco cosa incide sul numero dei verbali, più tempo fai perdere al controllore per farti fare una multa, meno autobus controllerà.
Paradossalmente mentre tu litighi con il controllore sul fatto che non faccia multe a "chi se le merita", chi se le merita è tranquillamente in giro a scrocco alla faccia tua, e questo non tocca minimamente il controllore, per lui sono tutti uguali, è solo una questione di biglietto, per te invece, abusivo, sta molto a cuore il fatto che su quell'autobus tu sei l'unico pirla senza biglietto.
Quindi prima di uscire dalla tana dei controllori non sai mai quanti verbali ti serviranno, i più premurosi si portano dietro due blocchetti, 40 verbali, a volte invece chiedi prima di uscire "Linea 20, San Donato, basta un blocchetto a metà?", qualcuno vagheggia altri invece ridacchiano, ma nessuno conosce la risposta!
Molti si organizzano in base all'abbigliamento, il controllore con il borsello ha una potenza di fuoco maggiore, oltre al blocchetto iniziato ha sempre quello di riserva, lente di ingrandimento, mini lampada al Wood e tutto un set di carta dei servizi, tariffario, mappe e mappette, e se proprio ci stanno qualche fotocopia di verbali vecchi, il classico "most wanted" insomma, ogni controllore ha un suo santo Graal, quello che prima o poi lo ribecchi.
Purtroppo il borsello ti rende riconoscibile e lento nei movimento, per questo molto controllori ripiegano sul classico giubbetto da pescatore o giacche con ampie tasche, con il minimo indispensabile, blocchetto e penna, meno potenza di fuoco ma più rapido, più "serpico" se mi concedete la similitudine.
Insomma, prima di uscire, non sai mai quanti verbali potrai compilare e a volte ti può capitare di sbagliare previsioni e di rimanere con l'ultimo colpo in canna, che fare?
In genere, come con le cartine, quando stanno per finire ti organizzi, magari rallenti il ritmo, del resto se stai finendo i verbali vuol dire che ne hai fatti troppi, o meglio, ne hai fatti abbastanza per esserti guadagnato la giornata, ne hai fatte abbastanza per non andare giù di testa, quindi si può ragionare in un altra maniera, ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo!
Ultimo autobus, ultimo verbale, quel verbale che ti scoccia lasciarlo nel blocchetto, altrimenti il giorno dopo sarai costretto a girare con un blocchetto in più per un verbale, il collega invece ha già finito i colpi, una sfida impossibile e l'autobus sta arrivando, ma niente paura, se ti organizzi si può fare.
Il piano è semplice, si sale insieme dalla porta davanti, si inizia il controllo e il primo abusivo che incontri ci si ferma entrambi, gli altri sono abbonati ma non si è riusciti a controllarli perché sono scesi al volo, ma c'è sempre l'anomalia, in ogni buon piano c'è sempre qualcosa che va storto.
Al primo biglietto chiesto, due amici, due abusivi. Si chiede un documento al primo, entrambi lo tirano fuori! A questo punto ti verrebbe da dire "Ma non hai una bella scusa da raccontare?", cazzo, sono tutti li a supplicare di non fargli la multa inventandosi le scuse più assurde, e tu proprio adesso che il controllore ha finito le cartucce non fai una piega e consegni il documento senza fare storie? Il biglietto il controllore lo ha chiesto al tuo amico, tu che cosa centri?
Proprio ora che era un buon momento per graziare qualcuno ti capitano i due abusivi convinti, che fare, la situazione è assurda, il controllore prova ad imboccare a uno dei due qualche scusa classica, ma niente da fare, ci credono entrambi, e entrambi vogliono essere multati!
Si scende dall'autobus, in controllore ha i documenti in mano e inizia a compilare l'ultimo verbale, temporeggia, aspetta che uno dei due chieda "Ma non c'è ne può fare una sola?", lo chiedono tutti, ma loro no, impassibili, in silenzio, il controllore sta per cedere, sta per dirgli che ha finito i verbali, con relativa figura di merda, quando uno dei due abusivi prende fiato e dice "Noi il biglietto non lo facciamo mai e della multa non ci frega niente!".
Il controllore non ci vuole credere, adesso non ti può lasciare andare, adesso, tu, oggi, a costo di fabbricarla al momento, questa multa la prendi. La situazione è tosta, ma ecco il lampo di genio, l'orario è quello del fine turno, la tana è vicina, ci sarà sicuramente qualche controllore in giro, e mentre uno temporeggia nel compilare il verbale l'altro si allontana e tira fuori il cellulare, chiama i rinforzi, la sorte vuole che una squadra era in rapido avvicinamento e 2 minuti dopo da un autobus sbucano altri due controllori con le armi spianate, pardon, con i blocchetti aperti.
A questo punto, l'abusivo con fare scherzoso, quello che se si faceva i fatti suoi si evitava una multa dice "E che cavolo! Quattro controllori per una multa!", non vi dico la scusa idiota che ha dovuto inventare il controllore per giustificare la cosa, ma a mio avviso, se avessi avuto il potere di dirlo, mi sarebbe piaciuto rispondergli "Perché quando becchiamo un cazzone come te nessuno ci crede, e allora è meglio avere testimoni!", ma sarebbe stato poco professionale, quasi come affrontare un duello con le pistole scariche, e comunque in un modo o nell'altro bisognava mantenere un minimo di serietà in una situazione da film comico.
I due abusivi prendono la ricevuta e si allontano, il controllore ringrazia i colleghi venuti in soccorso e ritornano alla base insieme, un altra giornata è finita, un altro blocchetto è finito, peccato che gli abusivi, invece, non finiscono mai, c'è ne sempre uno da multare anche quando non ci sono più colpi da sparare!

lunedì 19 maggio 2008

La baby sitter


Quando ero piccolo un film per cui andavo matto era Mary Poppins. Non ho mai avuto una baby sitter, al massimo la signora del piano di sopra, ma lei non aveva niente a che fare con Julie Andrews, quindi nel mio immaginario collettivo il concetto di baby sitter era molto legato al riordino della camera al solo schioccare delle dita, canzonette simpatiche e matte risate mentre si prende il te sul soffitto.
Certo per spostarsi Mary Poppins usava l'ombrello parlante, ma quello era un film, nella vita reale anche le tate si spostano in autobus e anche loro devono fare il biglietto.
I controllori erano già a bordo, partivano dal capolinea e si ritornava verso il centro, l'autobus era vuoto e alla prima fermata carica una ragazza seguita da una bambina, si siedono e iniziano a dialogare.
La bambina, secondo me leggermente più sveglia, sembra subito riconoscere i controllori, sai com'è, c'è uno in divisa con un tesserino e blocchetto in mano, chi sarà mai?
Accortasi di questo la bambina fa notare alla ragazza che il suo abbonamento era rimasto a casa, poco male risponde lei, tanto solo solo due fermate!
Momento! L'autobus è lungo solo nove metri, sali a bordo con la bambina che genitori fiduciosi ti hanno affidato, noti che ci sono tre persone, di cui uno vestito da tranviere con un blocchetto dei verbali in mano, gli altri due sono in piedi sulla porta centrale con un tesserino appuntato, qualcuno ti fa notare con tono d'avvertimento che ha lasciato a casa il proprio abbonamento, e tu cosa dici? "Tanto sono solo due fermate!"
Mia cara Mary Poppins ho paura che oggi non sia un buon giorno per saltare dentro i quadri dipinti sul marciapiede, è ora che ti dai una svegliata, perché cosi non andiamo mica tanto bene.
Passa una fermata, i controllori sono seduti dietro, la ragazza suona il campanello, inizia il controllo, la bambina da quel momento in poi non dirà più una parola, se non "Non c'è l'ho!", non cercherà neanche di dire che se lo era dimenticato a casa, lei forse era l'unica che si era resa conto della situazione, neanche gli stessi controllori avevano parole da spendere, l'unica che tenta un approccio diverso alla situazione è la tata, tenta con un classico tema, quello dell'abusiva sperduta, "Non sapevamo dove dovevamo scendere e allora aspettavamo a fare il biglietto!"
"Signorina, lei ha suonato il campanello e noi le abbiamo chiesto il biglietto, quando pensava di farlo?", segue silenzio, le porte si aprono e tutti scendono!
La bambina declina le generalità senza fare una piega e al controllore la biro diventa pesante, difficile fare una multa ad un'abbonata, ma non si poteva fare altrimenti, la tata invece cambia strategia da la colpa ai controllori che non gli hanno dato il tempo di fare il biglietto, ovvero lei voleva farlo ma si è accorta che il posto dove doveva andare era insolitamente vicino, quindi non è riuscita a fare il biglietto, conferma la sua teoria mostrando una macchinetta digitale e dicendo che aveva cercato l'indirizzo su internet di un fotografo ma non sapeva dove si trovava di preciso.
Adesso un paio di domande hai mai sentito parlare di memory card e Google Maps?
Ti saresti accorta subito che il fotografo era dietro casa e magari facevi anche due passi, ti risparmiavi una multa e forse mantenevi il lavoro, si perché spiegalo tu ai genitori della bambina che la dimenticanza da 4 euro non è possibile per gli abbonamenti mensili, spiegagli che devono pagare 40 euro perché "tanto sono solo due fermate" e l'abbonamento della figlia si può lasciare tranquillamente a casa!
Concludo con il solito consiglio, genitori, quando affidate i vostri figli abbonati alla baby sitter, assicuratevi che anche lei sia provvista di regolare titolo di viaggio mensile , diffidate dagli abusivi, sempre!

mercoledì 14 maggio 2008

Divieto di gettare oggetti fuori dal finestrino


Siamo a tre fermate dal capolinea, 18 metri di autobus, due persone a bordo, i controllori salgono, sembrava una verifica come tante altre, sembrava!
"Buonasera, controlliamo i biglietti!", due donne corrono versa la porta d'uscita, la prima, anziana, scampanella ripetutamente, la seconda, più giovane, impreca!
"Un attimo signore, controlliamo i biglietti prima di scendere?", la nonna cede subito, si era dimenticata di timbrare il suo multi corse, alla richiesta di un documento non fa una piega, però il controllore deve promettere di non farle la multa, un po' difficile il documento serve a quello, ma il controllore con un astro trucco passa il documento ad un collega che scende con l'anziana signora, lui non farà questa multa, un patto è un patto!
L'altra signora, 45 anni, alla richiesta di un biglietto...
Sono appena salita? Troppo facile.
Lo faccio sempre? Non ne è il tipo.
Solo due fermate? Scontatissimo.
...attenzione, sto per rivelarvi una new entry nella top ten delle scuse...
"Ho buttato il biglietto dal finestrino!", senza ombra di dubbio geniale!
Il controllore è sconcertato, i colleghi ammutoliti, questa è troppo anche per loro, "Ma scusi signora perché l'ha buttato?", non segue una risposta precisa, del resto per quale motivo una persona sale su un autobus, timbra il biglietto e poi lo getta fuori dal finestrino, a suo dire stava per scendere e visto che il biglietto era scaduto ha preferito sbarazzarsene senza un vero perché.
La mediazione continua, la signora non ha neanche un documento e la situazione diventa tosta, in più non può rivelare la propria identità, questione di sicurezza nazionale, inoltre aveva la figlioletta che l'aspettava all'uscita della scuola e sorvolo sulla discussione relativa ai mezzi poco efficienti, la signora lamentava il fatto che un biglietto da un ora, quello volato sulla strada, non era durato abbastanza per soddisfare il suo bisogno di trasporto in relazione al costo troppo alto.
Insomma in poche parole il delirio, la situazione degenera, ma si riesce ad avere un tesserino sanitario, molto poco visto che non c'è una foto, ma è un inizio, almeno sappiamo qualcosa, diciamo abbastanza per compilare un verbale, ma non molto per effettuare una identificazione!
Nel frattempo la signora fa una telefonata, chiama un numero misterioso e spiega la situazione alla persona dall'altra parte della cornetta, il controllore incalza, la cosa sta diventando una macchietta, è questo non piace ai controllori, ma la signora insiste e passa il cellulare al controllore!
Viene spiegata una situazione molto ambigua, in parole povere nessuno doveva sapere "per questioni di sicurezza" che la signora in questione si trovasse in città, il controllore replica dicendo che se uno paga la multa nei tempi previsti dalla legge nessuno la verrà a cercare. La signora nel frattempo urla, non so se al controllore o alla persona che era al telefono, ma lei i soldi per la multa non li tirava fuori, visto che il biglietto lo aveva fatto, a mio avviso si era arrivati alla follia. Il controllore si stanca, compila il verbale, lo fa firmare alla signora X, consegna, augura la buona giornata e si allontana!
Adesso faccio un appello, cara CIA, se metti sotto copertura qualcuno, oltre a procurargli nuovi documenti assicurati anche che abbia anche l'abbonamento per l'autobus, se proprio non ci riesci perché capisco che la questione possa essere molto "delicata", almeno addestrali, "Ho buttato il biglietto dal finestrino!" non è una buona scusa da raccontare al controllore, ma soprattutto non è molto "Intelligence" sulla bocca di una persona molto "Deficient"!

mercoledì 7 maggio 2008

Dichiarare il falso


D.P.R. 445/2000
Articolo 76
1. Chiunque rilascia dichiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo unico e punito ai sensi del codice penale e delle leggi speciali in materia.
3. Le dichiarazioni sostitutive rese ai sensi degli articoli 46 e 47 e le dichiarazioni rese per conto delle persone indicate nell'articolo 4, comma 2, sono considerate come fatte a pubblico ufficiale.

CODICE PENALE
Articolo 495
Falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità' o su qualità personali proprie o di altri Chiunque dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, l'identità o lo stato o altre qualità della propria o dell'altrui persona e' punito con la reclusione fino a tre anni. Alla stessa pena soggiace chi commette il fatto in una dichiarazione destinata ad essere riprodotta in un atto pubblico.

Quello che è scritto qui sopra non è una minaccia, questa è la legge, prima di prendere i dati a voce il controllore lo ricorda, ma non ti sta minacciando, ti sta citando la legge.
Ma l'abusivo non ci crede, pensa che sia un trucco del controllore meschino, e allora perché non provarci, tentiamo la carta dei dati falsi.
Partiamo anche con il presupposto che lo fanno tutti, tutti ci provano, il nonno, l'operaio, la casalinga e lo studente, per non parlare poi dei minori, tutti pronti a giurare su non so che cosa che quelli sono i tuoi dati, ma non sono veri, il controllore lo sa e se ne accorge subito, ma ti lascia andare avanti, ti lascia credere che c'è la stai per fare, ma è nel momento in cui sei più rilassato che ti frega, ma come si fa ad accorgere che l'abusivo sta dichiarando il falso?
Si dice che l'uomo che per comunicare usi per il 60% il linguaggio del corpo, per il 30% il tono della voce e solo per il 10% la comunicazione verbale, quindi non è tanto quello che dici, ma è come lo dice e come ti muovi, da li si capisce se stai mentendo oppure meno, poi ci sono i trucchetti classici per smascherare l'abusivo che mente, l'ho scritto tante volte, la firma che non è uguale al nome dichiarato, il cognome del padre diverso dal proprio e molte altre cose, ma non sono importanti, quello che succede dopo è importante!
Importante perché, non stai raccontando balle al tuo amico al bar, ma stai dichiarando il falso ad un pubblico ufficiale in un atto amministrativo, e come prevede la legge questo comporterebbe tre anni di galera, se poi ci aggiungi che in molti non solo dichiarano il falso ma addirittura danno i dati precisi del vicino di casa, articolo 494 C.P, sostituzione di persona, un anno di reclusione.
Adesso personalmente non conosco nessuno che si è fatto 4 anni di galera per aver dato i dati falsi, ma racconti di abusivi e di genitori incazzati, narrano di migliaia di euro spesi in inutili processi tra avvocati e perizie, io dico solo che se conoscete qualcuno che si vanta di dare i dati falsi state in occhio a non dirgli i vostri, potrebbe arrivarvi una multa senza che abbiate mai preso un autobus!
Oppure se proprio ci volete provare, se siete pronti a rischiare per 40 euro, provateci, in effetti la legge lo prevede, potete dare i dati a voce, convincere il controllore che sono i tuoi, se lui non fiuta la truffa e non chiama le forze dell'ordine per una verifica, potrebbe essere che vi va fatta grassa!
Ma se il controllore se ne accorge? Come fare per convincerlo che non state dichiarando il falso?
Giurare non serve a niente, tutti lo giurano, tu non sei più convincente di altri, e poi è statisticamente provato, chi da i dati a voce al 90% sono falsi, quindi devi solo sperare nella pausa caffè o nell'ultimo autobus, perché se il controllore ha tempo sei fregato.
Si perché tutti alla fine crollano, si incespicano, cedono, è una questione di tempo, l'esperienza insegna, se uno vuole dimostrare la propria identità ha 2000 modi per farlo, se qualcuno non ne tenta nemmeno uno, vuol dire che ci sta provando, quindi puoi essere calmo quanto vuoi, preciso, nessun cedimento, ma a priori il controllore sa già che stai mentendo, e prima o poi se non tiri fuori un documento chiamerà la polizia e ti prenderai anche una denuncia, tanto il controllore non deve fare nulla basta scrivere sul verbale "Dati Falsi, vedi verbale successivo" e d'ufficio parte la denuncia, non viene neanche al processo, e non seguirà più la cosa, mentre invece l'abusivo dovrà trovarsi un avvocato che solo per dirti "Buonasera" si prende cifre astronomiche, e la mia domanda rimane sempre quella, ne vale la pena per 40 euro?
Esistono molti verbali in giacenza con la dicitura "Inesistente", il fenomeno dei dati falsi è una piaga, purtroppo il controllore non ha accesso a dati anagrafici, non ha strumenti tecnologici per la verifica dei dati e nessun contatto con le forse dell'ordine se non il classico 113, ma si sa che una pattuglia fa molta fatica a venire solo per identificare una persona, tutto è affidato al suo intuito e alla voglia o meno di andare fino in fondo alla questione, visto che non ci sono leggi al riguardo sul potere del controllore tutto è affidato agli articoli citati all'inizio, e al fatto che comunque il controllore è un pubblico ufficiale come Carabinieri, Polizia e Vigili Urbani.
Da anni si chiedono leggi in materia, ma la società è latitante e fa orecchie da mercante, ma sono subito pronti a denunciare il controllore per il suo atteggiamento "arrogante" nel prendere i dati a voce, purtroppo il sistema è quello e finché non ci sarà la volontà di cambiarlo saremo costretti a multare sempre il solito Ajeje Brasorv, e nella vita reale non fa tanto ridere!

martedì 6 maggio 2008

Modalità di pagamento


Abbiamo stabilito dopo innumerevoli post dedicati all'argomento che una cosa che non bisogna mai dire al controllore è "Lo faccio sempre!", perché non importa cosa hai fatto ieri, non importa cosa farai domani, il fatto accertato è che oggi sei senza biglietto e oggi è un buon giorno per prendere una multa!
Poi che lo fai sempre lo devi dimostrare, c'è chi mostra vecchi abbonamenti, altri multi corsa per metà timbrati o biglietti di corsa semplice, altri pretendono invece di andare sulla fiducia, ma quale fiducia?
La fiducia te la da l'azienda nel farti salire senza che nessuno ti chieda niente, solo la tua coscienza ti obbligava a fare il biglietto, non lo hai fatto...la fiducia del controllore te la sei già giocata!
Non si punisce la volontà ad evadere, non si fa il processo alle intenzioni, il controllore è un accertatore, non un giudice, ma quando ti inventi una scusa il controllore ha due possibilità, non ascoltarla, ignorandola nella maniera più elegante, "Lo so ha ragione, ma purtroppo lei era senza biglietto e non posso agire diversamente!", oppure dare un possibilità, ascoltiamola questa scusa, ma a quel punto dai il diritto al controllore di giudicarti per le tue parole, per i tuoi atteggiamenti e soprattutto per la tua onesta!
Un paio di esempi, se hai in mano la sporta del supermercato, e il supermercato era quattro fermate prima, "Sono appena salito!" non funziona, sei disonesto, il controllore te lo fa notare, non rispondere "Come si permette!", tu hai tirato fuori la scusa, tu ti presti al giudizio del controllore.
"Lo faccio sempre!", non funziona, come detto più volte, se hai uno zaino di una scuola, e la linea passa davanti alla tua scuola, vuol dire che prendi l'autobus tutti i giorni e non fai mai il biglietto,
"Di solito mi accompagnano!", ottimo, oggi che hai preso l'autobus pensavi di fare l'abusivo?
Non avevi detto che lo fai sempre, lo fai sempre quelle poche volte che prendi l'autobus? O lo fai sempre, o lo fai solo quando prendi l'autobus, oggi hai preso l'autobus, oggi non hai fatto il biglietto, oggi ti prendi una multa!
Insomma il potere di giudizio del controllore inizia quando tu metti alla sua attenzione un fatto che potrebbe giustificare l'assenza del titolo di viaggio, lui ti ascolterà, ti giudicherà e ti farà la multa comunque. Se ti va grassa forse per un paio di minuti potrebbe dispiacersi di avertela fatta, sempre se il suo giudizio sarà positivo, altrimenti potresti notare anche un filo di soddisfazione nel suo sguardo!
Non che ci guadagni qualcosa nel farti la multa, solo cosi, per gusto, gli hai dato la possibilità di giudicarti per fatti che non centrano niente sul normale utilizzo di un mezzo pubblico, parliamoci chiaramente, il controllore quando è in servizio non guarda in faccia a nessuno, ma ci sono categorie di persone che mio avviso stanno bene con una ricevuta in mano, il giallo verbale dona molto sulle persone che giudico disoneste, anzi più che disoneste, oserei dire se me lo concedete, persone che riescono in pochi attimi, con poche parole, a starmi letteralmente sul cazzo!
Arrivo alla fine di questo post, con la classica domanda che fa il controllore una volta compilato il verbale dopo la firma dell'abusivo, "Conosce le modalità di pagamento?", "Si! Si! So già tutto!".
Ma come? Sai già i termini di pagamento di una multa?
Ti capita molto spesso di "essere appena salito"? Di lasciare a casa l'abbonamento? Di non riuscire a timbrare il biglietto che tenevi da mesi nel portafoglio? Di avere solo 5 euro in tasca? Di sederti per riposarti e una volta operativo andare a fare il biglietto? Di fare solo due fermate?
Ma soprattutto...non hai detto che lo facevi sempre?
C'è un ragazzo a cui il giovane controllore in due anni ha già fatto otto verbali, per otto volte ha usato sempre la stessa scusa, non ha ancora capito che l'abbonamento mensile se lo "compri" è meglio che te lo porti dietro, un "turista" che per quattro volte ha detto di non sapere dove si comprano i biglietti, insomma nessuno capisce bene il concetto di "All'inizio del viaggio..." diverso dal "Sono appena salito...", ma tutti hanno ben capito come e dove si paga una multa, per tante persone alcuni concetti base sull'utilizzo di un autobus sono difficili a infilarglieli in testa, molto più facile infilarglieli in un altro posto...presso le biglietterie, e permettetevi pure il lusso di fraintendermi!